C’è un motivo ben preciso su quanto è avvenuto nella villetta di casa Poggi dove nel 2007 è stata uccisa la povera Chiara
Un’indagine lunga 18 anni e che adesso si spera ci sia qualche squarcio di luce. Almeno un inizio. E’ questo l’obiettivo della Procura di Pavia dalla decisione di inviare i Ris di Cagliari a Garlasco nella giornata del 9 giugno nella villetta di casa Poggi dove nell’agosto del 2007 venne uccisa la povera Chiara.

La decisione dei magistrati e delle forze dell’ordine coordinate dal procuratore Napoleone di inviare i Carabinieri all’interno della casa dei Poggi dopo ben 18 anni sarebbe quella di procedere con nuove tecnologie per cercare di stabilire con chiarezza quello che sarebbe accaduto quel maledetto giorno in cui Chiara Poggi ha perso la vita.
Di sicuro non si possono fare nuovi rilevamenti dopo così tanto tempo, ma a questo nessuno aveva pensato anzi quello che si vuole tentare di fare con nuove tecnologie è avere un’analisi corretta delle delle traiettorie delle tracce di sangue, con l’intento di o confermare quanto è stato sempre detto e verificato o di ricostruire totalmente e fedelmente la dinamica dell’omicidio.
Ed è solo questo il motivo per cui la Procura di Pavia ha inviato i Ris in via Pascoli a Garlasco con la ferma volontà di effettuare “misurazioni presso l’immobile con l’utilizzo di apposita strumentazione tecnica“, come fanno sapere dalla stessa Procura con la nota diffusa dai legali e dalle forze dell’ordine inerenti sul caso, tentando di far capire cosa si sta facendo, utilizzando anche laser scanner e droni. Dopodiché i carabinieri le foto, i video e la ricostruzione in 3D della villetta tenteranno di ricostruire tutto.
I Ris ricostruiranno la dinamica dell’omicidio: si tenterà di provare che l’assassinio della povera Chiara è stato fatto da più persone
I Ris hanno portato all’interno della villetta nuove tecnologie per stabilire cosa è realmente accaduto quel giorno e lo si potrà fare grazie ad una nuova tecnica forense che analizza forma e distribuzione degli schizzi e delle macchie di sangue ricavate attraverso tutti i reperti raccolti nel 2007, con foto e altro e poi sovrapporlo alle immagini 3D che sono state ricavate nella giornata odierna.
In questo modo si potrà stabilire con queste nuove tecniche come le traccia e gli schizzi di sangue si siano generati e, in tal caso, capire anche se c’erano più persone in quel momento quando è stato commesso l’omicidio.

La speranza della Procura di Pavia è capire cosa sia realmente successo quel giorno a Garlasco in via Pascoli nella villetta dei Poggi ai danni della povera Chiara e lo si potrà fare tentando di confrontare grazie alle immagini in 3D e le foto delle tracce, per capire e fare chiarezza su quanto è avvenuto per provare a vedere se si svilupperà scientificamente parlando una nuova dinamica dell’omicidio di Chiara oppure confermare quella che è venuta fuori dal processo.