Sono trascorsi ormai otto decenni da quel 27 gennaio 1945. E il ricordo delle persone che hanno perso la vita è ancora nella testa di tutti noi
27 gennaio 1945-27 gennaio 2025. Sono trascorsi 80 anni da un giorno che ha segnato il mondo e la vita di migliaia di persone che si trovavano allâinterno di Auschwitz. Lâabbattimento dei cancelli del campo di concentramento e il ritorno in libertĂ ha portato a diversi ebrei lâinizio ad una nuova vita.
Ma non per tutti fu cosĂŹ. In migliaia persero la vita in quei campi e dal 2000 il 27 gennaio si ricordano non solo le persone che sono state liberate, ma anche coloro che sono morti. Come si legge nel testo che ha dato vita a questa giornata âsi commemora lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazistiâ. Una data che resterĂ nella storia e nella mente del nostro Paese e non solo. Un modo per omaggiare le vittime, ma anche ribadire come il rischio di un ritorno a questo incubo è sempre dietro lâangolo.
Il 27 gennaio non è mai un giorno come gli altri e le cittĂ ritornano ad essere blindate. Il rischio di tensioni e scontri durante le manifestazioni è sempre dietro lâangolo e per questo motivo si è deciso di far scendere in strada le forze dellâordine per garantire la sicurezza delle persone e dei turisti.
SarĂ una giornata molto particolare anche alcuni studenti italiani, che hanno deciso di andare ad Auschwitz in questo 27 gennaio per ricordare le vittime della Shoah. Un modo anche per conoscere ancora meglio la storia di una pagina nera del mondo. Ma sono anche altre le iniziative nel nostro Paese per consentire a tutti di informarsi su quanto succedeva in quei campi di concentramento e non solo.
Ad oggi la storia di quei giorni è raccontata principalmente da libri, archivi, documentari e testimonianze registrate. Sono una decina le persone sopravvissute e che sono ancora in vita. I simboli sono sicuramente Liliana Segre, Sami Modiano ed Edith Bruck, da tempo in prima linea per far conoscere cosa accadeva in quei campi di concentramento. Racconti che continuano ad essere nella mente di tutti noi e che consentono di mantenere in vita il ricordo di chi in quei campi non è riuscito a vivere.
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