Dal 31 dicembre 2023 il Reddito di Cittadinanza ha smesso di esistere ma il Governo ha ideato altre misure simili.
I cittadini non sono stati lasciati soli. Cancellato il Reddito di Cittadinanza sono state introdotti nuovi Bonus a sostegno di chi cerca lavoro e non è economicamente autosufficiente. Si tratta di misure che dovrebbero raggiungere gli obiettivi non toccati dall’RdC.
Giorgia Meloni ha subito manifestato chiaramente la sua idea sul Reddito di Cittadinanza. Una misura inutile e immorale, apparentemente di sostegno ai cittadini ma che in realtà non ha raggiunto l’obiettivo principale prefissato; ridurre il numero dei disoccupati. Il Governo ha così deciso che il 2023 sarebbe stato l’ultimo anno di erogazione dell’RdC. Il sussidio è stato erogato per sette mesi agli occupabili e fino al 31 dicembre 2023 per i non occupabili.
L’addio, però, non ha lasciato i percettori senza alcun aiuto. L’RdC, infatti, è stato sostituito da altri supporti economici costruiti per essere più efficaci e soprattutto in modo tale da essere differenti rispetto ad una paghetta mensile erogata dallo Stato. Il problema del Reddito di Cittadinanza è stato il gran numero di furbetti che prendevano i soldi non rispettando l’obbligo di cercare un lavoro attivamente oppure – peggio ancora – lavorando in nero.
Eredi dell’RdC sono l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro. La prima misura si rivolge alle famiglie con minori, disoccupati, over 60 e in condizioni di svantaggio sociale con ISEE entro i 9.360 euro (proprio come l’RdC). Prevede la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale. L’importo è minimo di circa 500 euro e viene erogato per diciotto mesi con possibilità di rinnovo.
Il Supporto per la Formazione e il Lavoro, invece, è dedicato ai cittadini di età compresa tra i 18 e i 59 anni che possono lavorare. Ha un valore di 350 euro erogati solo per frequentare un corso di formazione e partecipare a progetti di politiche attive del lavoro. La durata massima è di dodici mesi, non rinnovabile. Con ISEE entro i 9.360 euro, poi, si può chiedere il Reddito alimentare. Chi è in una situazione di povertà assoluta può ottenere pacchi alimentari.
Per ridurre i costi della spesa c’è, invece, la Carta Risparmio Spesa (ISEE entro i 15 mila euro) per comprare beni di prima necessita, fare rifornimento o comprare abbonamenti ai trasporti pubblici oppure la Carta Acquisti ricaricabile e gratuita dal valore di 80 euro bimestrali. Possono richiederla i cittadini tra 65 e 70 anni o i genitori di un bimbo sotto i tre anni.
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