La decisione di ritirarsi ancora giovane è ormai è stata presa e indietro non torna, ma ora spuntano anche i motivi della scelta
Quando lo sport è una questione di Dna, succede che contagi tutta la famiglia. Ma se è tutto sommato normale pensare a due fratelli dello stesso sesso campioni anche nello stesso sport, più difficile è quando si tratta di maschio e femmina. Non tutti però hanno la medesima fortuna e il suo doloroso ritiro a soli 28 anni ce lo ha insegnato.
Non è necessario che due campioni con lo stesso cognome e gli stessi geni pratichino anche il medesimo sport. Ce lo dimostrano ad esempio Nikola e Blanka Vlasic: lui attualmente è il trequartista titolare nel Toro e nella nazionale croata. Lei invece è stata campionessa del mondo e medagliata olimpica nel salto in salto.
Ma rimanendo nello stesso Paese, un altro simbolo sono i fratelli Kostelic, Ivica e Janica. Nel 2003 per la prima volta nella storia dello sci, hanno vinto entrambi la Coppa del mondo di slalom speciale. E soprattutto hanno riempito la bacheca di allori: lei con sei medaglie olimpiche (quattro ori e due argenti) e cinque ori mondiali, oltre a tre coppe del Mondo assolute. Lui invece quattro argenti olimpici, una Coppa del Mondo assoluta e quattro di specialità.
Per un curioso gioco del destino, due grandissimi portieri invece hanno avuto sorelle campionesse di pallavolo. In Italia è il caso di Gigi Buffon e delle sue sorelle Guendalina e Veronica. La prima in particolare vincitrice della Champions League con Matera. In Belgio invece Thibaut e Valerie Courtois: la sorella maggiore del numero uno in casa Real Madrid è nella Nazionale del suo Paese.
Più facile comunque trovare un fratello e una sorella che pratichino lo stesso sport ad alti livelli. In Italia Melania e Manolo Gabbiadini, che hanno entrambi vestito la maglia azzurra. In Russia sono molti, ma nessuno come Marat e Dinara Safina.
Lui all’inizio di questo secolo, ancora prima dell’esplosione di Roger Federer e Rafa Nadal, è stato un simbolo del tennis mondiale diventando anche numero 1 del ranking. E in bacheca ha anche gli US Open 2000 (vinto contro Pete Sampras) e gli Australian Open 2005.
Anche sua sorella però ha dimostrato di saperci fare con la racchetta. In carriera ha portato a casa dodici tornei WTA in singolare, compreso l’Open di Palermo 2003 e gli Internazionali d’Italia 2009.
Nei tornei del Grande Slam invece ha raggiunto due volte la finale al Roland Garros e una agli Australian Open tra il 2008 ed il 2009, anno in cui è diventata anche numero uno del mondo. Un caso eccezionale, perché non è mai successo nella storia del tennis che due fratelli di sesso diverso siano stati in testa ai rispettivi ranking.
Solo che nel momento del suo boom, a soli 28 anni, Dinara ha detto basta. Tormentata dai problemi alla schiena, ha provato a resistere per un paio di anni, ma poi ha capito che doveva dare retta al suo fisico e smettere con lo sport ad altissimi livelli.
Ora, intervistata da Tennis.com, ha raccontato tutta la verità. Il suo avversario peggiore non erano le altre giocatrici, ma il peso: “Combattevo contro l’ansia e un disturbo alimentare, un’alimentazione incontrollata. Ero costantemente sovrappeso e non riuscivo in alcun modo a calare, nonostante gli sforzi. Ho provato diverse diete e non funzionava nulla”. In uno sport che è diventato sempre più fisico, la sua mole non la sosteneva più e così ha dovuto abbandonare. Ma è felice per tutto quello che il tennis le ha dato.
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