La prima e più famosa piattaforma social inventata da Mark Zuckerberg oggi ha oltre due miliardi di utenti attivi al giorno e ha profondamente influenzato intere generazioni
Era un oramai lontano 4 febbraio 2004 quando uno studente di Harvard, Mark Zuckerberg, insieme a un gruppo di amici, lanciava una rete sociale dedicata al mondo universitario. Una raccolta di foto di tutti gli studenti che nel corso degli anni avevano frequentato il famoso ateneo americano. Si chiamava “The Facebook” e da lì a poco si allargherà ad altre università americane per poi avere la diffusione mondiale che conosciamo.
Oltre a Zuckerberg, al rivoluzionario progetto hanno partecipato Andrew McCollum, che contribuisce allo sviluppo dell’algoritmo e della piattaforma di Facebook, ed Eduardo Saverin, giovane studente di origine brasiliana che si occupa degli aspetti organizzativi, aziendali e promozionali del social network. Nelle prime 4 ore di attività, il nuovo social attirò 450 visitatori e 22.000 click sulle foto e il sovraccarico di dati mandò addirittura in crash i server dell’università.
Quello che oggi appare assolutamente naturale, un tempo non esisteva nemmeno. Nessuno poteva dire se si viveva meglio, se i nostri rapporti interpersonali con le altre persone erano migliori o peggiori, soltanto che da quel giorno sono diventati sicuramente diversi, fino a cambiare del tutto la nostra socialità. Quel 4 febbraio di venti anni fa, neanche i tre ragazzi di Harvard potevano lontanamente immaginare cosa avrebbe rappresentato la loro idea, riunire tutti gli studenti che avevano studiato e si erano laureati ad Harward in un unico grande portale con la possibilità di interagire tra di loro anche da grande distanza. Ecco la rivoluzionaria idea di Facebook, che da quel momento ha indirizzato verso una nuova via il nostro rapporto con le altre persone e anche con il nostro smartphone! Inizialmente l’idea dei fondatori era limitata ad alcuni atenei americani, rapidamente però la piattaforma si espanse fino a diventare una presenza globale, aprendo la strada alla proliferazione dei social media. Un evento che segnò una vera e propria rivoluzione nella società, influenzando concetti come quello di privacy, amicizia, informazione, politica e lavoro, fino a dare origine a nuove professioni.
Per diventare il social network più utilizzato al mondo con oltre due miliardi di iscritti, Facebook ha subito cambiamenti e trasformazioni, tanto che è quasi banale definirlo solamente un social network. Oramai è una piattaforma a 360 gradi che offre un sistema di messaggistica (Messenger), una piattaforma video (Facebook Watch) e tanti altri servizi pensati per gli utenti. A distanza di vent’anni ogni giorno nel mondo sulla piattaforma sono attive 2.11 miliardi di persone, 3,07 miliardi ogni mese. Nell’ottobre 2021 Facebook ha cambiato nome in Meta per abbracciare il metaverso e una nuova vita, allargando la famiglia dei social network che ora comprende Messenger, lanciata nel 2011, Instagram, comprata nel 2012, WhatsApp nel 2014 e da pochi mesi anche Thread, nata solo per contrastare l’ascesa di Twitter. I ricavi si sono attestati a 40,1 miliardi di dollari all’anno, in crescita del 25%, gli utili a 14 miliardi rispetto ai 4,65 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Non male per una semplice ma folgorante idea che doveva soltanto riunire, come un gigantesco album di fotografie, tutti gli studenti di un’università.
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