Affittopoli 2.0: Fratelli d’Italia e gli Affitti d’Oro a Milano

Milano, 100 mq, solo mille euro, Fratelli d’Italia ha la sua sede in centro città dopo l’asta, praticamente deserta.

In un’epoca in cui la crisi abitativa morde sempre più forte, emerge un nuovo scandalo che coinvolge il Pio Albergo Trivulzio, istituto per anziani simbolo di Mani Pulite. Questa volta, al centro della bufera, troviamo un partito politico: Fratelli d’Italia, guidato dalla presidente del Consiglio, che gode di affitti a prezzi stracciati per la sua sede in centro a Milano.

sede FdI a Milano
“No finché sarò in vita” (Ansa Foto) – Cityrumors.it

Questo scandalo solleva interrogativi sulla gestione del patrimonio immobiliare del Pio Albergo Trivulzio e sulla trasparenza delle procedure di assegnazione degli immobili. È evidente che c’è bisogno di una revisione delle politiche di affitto per garantire equità e giustizia per tutti gli inquilini, indipendentemente dal loro status sociale.

Fratelli d’Italia: asta deserta e trattativa privata

L’immobile in questione, di proprietà del Pio Albergo Trivulzio, è stato messo all’asta, ma senza successo. L’asta è andata deserta, aprendo così la strada a una trattativa privata. Questo ha permesso a Fratelli d’Italia di ottenere un affitto a condizioni estremamente vantaggiose, suscitando non poche polemiche.

inchieste e politica
Inchieste famose, sedi politiche e il ruolo di FdI Cityrumors.it foto Ansa

Gli Inquilini “Illustri” e i Prezzi Stracciati, mentre gli inquilini normali rischiano di essere sfrattati per far cassa, quelli più illustri continuano a godere di affitti a canoni ridicoli. Tra questi, oltre a Fratelli d’Italia, troviamo manager, funzionari e professionisti che pagano cifre irrisorie per appartamenti di lusso in pieno centro.

Gli inquilini “non illustri” del Pio Albergo Trivulzio, che rappresentano la maggioranza, sono cittadini con redditi medio-bassi. Questi inquilini temono di perdere la casa a causa della possibile cessione del patrimonio immobiliare dell’ente a un fondo immobiliare. La loro preoccupazione è che, mentre i privilegiati continuano a godere di affitti agevolati, loro saranno costretti a pagare canoni aumentati del 40%.

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