Con l’anno prossimo entra in vigore un sistema nazionale che permette agli automobilisti di ottenere rimborsi sul pedaggio in caso di ritardi rilevanti
Quante volte durante i nostri spostamenti in automobile sulla rete autostradale italiana ci siamo trovati fermi e incolonnati per cause diverse, tra cantieri e blocchi del traffico vari, che ci hanno fatto poi arrivare a destinazione con tanti minuti di ritardo, facendo perdere appuntamenti importanti di lavoro, una prenotazione per aereo, treno o traghetto? Ecco, dal prossimo anno cambierà tutto, il Consiglio dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha infatti approvato una delibera che permetterà all’automobilista danneggiato di ricevere un rimborso dalla società autostradale.

In Italia sono 167.565 i chilometri totali della rete stradale italiana, una classificazione che comprende autostrade, strade regionali e provinciali e altre di interesse nazionale. Nel complesso, però, la sola lunghezza della rete autostradale nel nostro Paese è di circa 7.400 km, di cui oltre 6.800 in esercizio. La più lunga è l’autostrada A14, detta anche Bologna-Taranto o Autostrada Adriatica, è lunga 743 km e collega Bologna a Taranto attraversando la penisola italiana costeggiando il mar Adriatico passando per Ancona, Pescara e Bari.
Una vera e propria svolta
Un cambiamento epocale, una svolta per milioni di automobilisti che ogni anno sono costretti a perdere minuti, se non ore preziose, perchè fermi lungo la rete autostradale, infatti, dal 2026 chi rimane bloccato in autostrada potrà infatti ottenere un rimborso del pedaggio. Questa la novità introdotta dalla delibera 211/2025 dell’Autorità di regolazione dei trasporti, il sistema partirà a giugno sulle tratte con un solo gestore e a dicembre su quelle condivise, con l’obiettivo è tutelare gli automobilisti quando l’infrastruttura non garantisce condizioni di viaggio adeguate.

Lavori programmati, ma che hanno sforato i tempi di realizzazione, cantieri più o meno estesi e duraturi, restringimenti di carreggiata, incidenti, code. Sono tutte quelle situazioni spesso comuni per chi viaggia in autostrada, che ogni volta comportano problemi per chi rimane “incastrato” nel tratto autostradale incriminato, con notevole dispendio di energie nervose, di tempo e di soldi.
Ecco come funziona la procedura
Il calendario dei rimborsi è preciso, scandito in due tappe: entro il 1° giugno 2026, il rimborso sarà operativo per i blocchi del traffico e per i cantieri su tratte gestite dallo stesso concessionario, mentre entro il 1° dicembre 2026 toccherà invece ai percorsi che attraversano più gestori. Nel frattempo, una finestra di monitoraggio di due anni, fino al 31 dicembre del 2027, permetterà all’Autorità di verificare l’efficacia del sistema e di apportare eventuali correzioni entro luglio dello stesso anno.

La misura, ha sottolineato la stessa Autorità di Regolazione dei Trasporti in una nota, “risponde a un’esigenza concreta: offrire maggiori garanzie ai cittadini che, sempre più spesso, si trovano a fronteggiare rallentamenti e disagi legati alla presenza di cantieri o a blocchi del traffico”. Nella nota poi l’Autorità ribadisce comunque un principio essenziale per l’applicazione dell’eventuale rimborso, il pay per use, ossia il pedaggio deve essere sempre equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito. In pratica il nuovo regolamento prevedrà un rimborso, distinguendo però tra i cantieri non emergenziali e la situazione di traffico del tutto bloccato e introducendo soglie e condizioni che permetteranno di gestire il denaro da restituire nel caso in cui spetti.





