Cancro pancreas, la scoperta tutta italiana spiazza il mondo della medicina: gli ultimi aggiornamentiÂ
Arrivano delle importantissime novità in merito ad una delle malattie più diffuse come quella del cancro del pancreas. Nelle ultime ore sono stati svelati alcuni meccanismi all’origine di tutto ciò. Una scoperta tutta italiana che porta la firma del gruppo di ricerca dell’istituto europeo di oncologia che porta le firme di Gioacchino Natoli e Giuseppe Diaferia.
A partecipare a questa importante scoperta anche i ricercatori dell’Ifom (Istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc) e della Divisione di chirurgia pancreatica di Humanitas. Sono stati svelati quali sono gli approcci terapeutici innovatici da effettuare per uno dei tumori più complicati da trattare. Risultati che, oltre ad essere sostenuto da Fondazione Airc e ministero della Salute, sono stati pubblicati nella rivista “Cancer Cell“.
Natoli rivela che è stato identificato e caratterizzato nei dettagli l’eterogeneità di ogni singolo carcinoma del pancreas analizzato. Proprio quest’ultima contribuisce in maniera importante nei trattamenti esistenti. Purtroppo le previsioni non sono delle migliori: si ipotizza che, entro il 2030, questo tumore possa essere la seconda causa di morte.
Diaferia afferma che la coesistenza in ogni tumore pancreatico di popolazioni di cellule tumorali è nota da tempo. In questo periodo sono state utilizzate tecnologie innovative per l’isolamento di piccoli gruppi di cellule tumorali e per la loro profilazione molecolare. In questo modo è stata definita la loro eterogeneità .
L’autore dell’articolo, Pierluigi Di Chiaro, aggiunge che è come se stessimo combattendo contro molteplici avversari contemporaneamente invece che contro un singolo tumore. Le diverse condizioni cellulari richiedono strategie di trattamento combinate e mirate.
Una delle coautrici dell’articolo è Lucia Nacci che dichiara: “Uno dei principali risultati di questo studio è l’invasione dei nervi. Questi ultimi sono la principale via di disseminazione metastatica. C’è una correlazione tra l’attivazione di specifici programmi di espressione genica e l’invasione dei nervi. Nuovi strumenti che potrebbero aiutare ad analizzare i normali preparati istologici“.
Natoli, infine, conclude dicendo che cercare di comprendere l’eterogeneità del cancro al pancreas è importante per poter sviluppare strategie terapeutiche efficaci. Non è altro che punto di partenza per nuove ricerche future, in modo tale che le stesse possano aprire nuove strade per approcci terapeutici mirati.
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