Nuovo allarme in Italia. Nel nostro Paese è stato registrato il primo caso europeo della febbre Oropuche. Ecco quali sono i sintomi.
La febbre Oropouche è arrivata in Europa. Il virus, che negli anni è sempre stato molto diffuso in Sud America, è stato individuato in Veneto. Si tratta del primo caso registrato nel Vecchio Continente e nelle prossime ore saranno effettuati tutti i controlli del caso per capire una eventuale trasmissione ad altri individui a contatto con il paziente.
Stando a quanto riferito da TgCom24, l’uomo di recente ha fatto un viaggio in una delle zone dove il virus è più diffuso e il contagio sarebbe avvenuto proprio lì. Sono scattate immediatamente tutte le misure di prevenzione per evitare ulteriori casi e, almeno per il momento, la situazione sembra essere sotto controllo. Sicuramente, visti gli arrivi di migliaia di turisti e anche le vacanze all’estero di molti nostri connazionali, l’attenzione sarà ancora più alta e non sono da escludere ulteriori casi simili.
Ma quali sono i sintomi della febbre Oropouche. Come spiegato dalla dottoressa Concetta Castilletti, responsabile dell’Unità di Virologia e Patogeni Emergenti dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (l’istituto dove è stato individuato il caso ndr), il contagio manifesta i primi malori solitamente dopo 3-8 giorni dalla puntura dell’insetto ed è accompagnato da mal di testa, dolore retrorbitale, malessere generale, mialgia, nausea, vomito fotofobia. Sono stati registrati anche meningite ed encefalite, ma solo in modo molto raro.
Non è da escludere che questi sintomi, una volta passati, si possano ripresentare anche in forma lieve dopo una decina giorni o un mese dalla prima comparsa. Per questo motivo il consiglio è quello di prestare la massima attenzione quando si va in viaggio all’estero.
Ad oggi non si hanno delle certezze di una trasmissione da uomo a uomo. L’infezione in questo momento avviene principalmente tramite la puntura di un moscerino o della zanzara Culex. Naturalmente come ogni virus potrebbe mutare e non è da escludere che in futuro questa febbre si possa prendere anche attraverso un contatto con un altro umano.
Per questo motivo in Italia si è deciso di alzare l’attenzione e di consigliare ulteriori controlli in caso di presenza di febbre acuta dopo un viaggio nelle aree dove questo virus è maggiormente sviluppato.
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