Scandalo in ospedale: un neurochirurgo ha permesso alla figlia di 12 anni di perforare il cranio di un paziente. La vittima, ignara, ha scoperto la verità mesi dopo
Uno scandalo agghiacciante sta scuotendo il mondo della sanità. All’Ospedale Universitario di Graz, un neurochirurgo ha permesso alla figlia dodicenne di eseguire una parte cruciale di un’operazione chirurgica salvavita. Nello specifico, la perforazione del cranio di un paziente.

Il medico ha fornito alla ragazza camici sterili e le ha messo in mano il trapano, assistendola mentre eseguiva il compito. Un gesto folle che, a quanto pare, il medico aveva raccontato con orgoglio ai colleghi.
Il bizzarro e macabro incidente risale al 13 gennaio 2024. La vittima, un agricoltore di 33 anni della Stiria, era stato ricoverato in condizioni critiche dopo che un albero gli era caduto sulla testa. Durante l’intervento d’urgenza, il neurochirurgo ha affidato alla figlia un compito che normalmente spetta solo a specialisti altamente qualificati. L’adolescente ha così perforato il cranio del paziente.
La verità è emersa solo mesi dopo, a seguito di una denuncia anonima. L’agricoltore, ignaro di tutto, ha letto sul quotidiano Krone di un “chirurgo adolescente” che lo aveva operato durante un intervento d’urgenza.
Le conseguenze: licenziamenti, inchieste e un’accusa di aggressione
Solo l’8 luglio, la polizia gli ha confermato che era lui il paziente coinvolto. “Non sapevo di essere il paziente; mi sento come una cavia,” ha dichiarato, scioccato, l’uomo, che ora è assistito da un avvocato per intentare una causa.

Quando la storia è diventata di dominio pubblico, è scoppiato il finimondo. L’ospedale è stato messo sotto accusa, diversi medici sono stati licenziati e l’équipe chirurgica ha ricevuto un avvertimento. Gli esperti hanno dovuto valutare se l’intervento della ragazzina potesse costituire legalmente un’aggressione aggravata.
Will mir noch jemand was über’s Gender-Pay-Gap erzählen? pic.twitter.com/fMHd9UP7hc
— VolkerKetzer (@VolkerPetzer) August 13, 2025
Secondo le fonti, è stata presentata una denuncia per aggressione presso il tribunale distrettuale di Graz contro il neurochirurgo e il chirurgo. Gli altri membri dell’équipe sono stati prosciolti, ma la condotta dell’ospedale è ancora sotto indagine.
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Un esperto ha concluso che la perforazione del cranio della ragazza costituiva effettivamente un abuso, anche se non il reato più grave. Ora spetta al tribunale far luce su un caso che solleva inquietanti interrogativi su come una sala operatoria possa trasformarsi in un teatro di follia.