Airbag difettosi in oltre quarantamila vetture: c’è il forte rischio che possano causare incidenti. Il Tribunale ordina: “Vanno subito sostituti”
Hai acquistato delle vetture Opel tra il 2003 e il 2018? Stai rischiando grosso. Un Tribunale di Torino ha infatti imposto alla causa automobilistica di intervenire e di sostituire immediatamente i pezzi a rischio. Sono oltre 250.000 le vetture coinvolte. Il Giudice ha imposto alla Opel di adottare misure drastiche, tra cui l’immediato divieto di circolazione e l’adozione di mezzi di trasporto alternativi.

I problemi sono legati ad un certo tipo di Airbag, di marca Takata. Dopo i precedenti richiami su larga scala che hanno coinvolto, tra gli altri, Citroën e DS, un tribunale italiano ha ora stabilito che anche Opel deve fare molto di più per proteggere gli automobilisti. Il tribunale di Torino ha ordinato al gruppo automobilistico Stellantis, società madre di Opel, di avvisare immediatamente i proprietari di Opel con airbag potenzialmente difettosi e di fornire loro un mezzo di trasporto alternativo. Il caso è stato intentato dal Movimento Consumatori, un’organizzazione di consumatori italiana.
Opel, problemi sugli airbag: la decisione del Tribunale
Secondo l’organizzazione, Opel non ha adottato da anni misure sufficienti per proteggere i conducenti dagli airbag del produttore giapponese Takata, che hanno già causato decine di vittime in tutto il mondo. Il tribunale ha dato ragione all’associazione per i diritti dei consumatori, definendo la situazione urgente che richiede un intervento immediato. Nel 2024, Stellantis ha richiamato oltre 600.000 veicoli Citroën e DS in Europa a causa degli airbag Takata. In quei casi, ai conducenti è stato esplicitamente e urgentemente consigliato di non utilizzare le proprie auto fino alla sostituzione degli airbag. Ai modelli Opel dotati degli stessi airbag non è stato imposto un divieto di circolazione altrettanto chiaro. Questa discrepanza è stata al centro della causa di Torino.

Secondo il tribunale, Opel non ha applicato adeguatamente la legge e non ha informato gli automobilisti della gravità del rischio. Di conseguenza, si stima che decine di migliaia di persone circolino ancora con airbag potenzialmente letali. Gli airbag Takata sono diventati noti per un problema fondamentale legato alla loro composizione chimica. Il propellente utilizzato, il nitrato di ammonio stabilizzato (PSAN), può diventare instabile nel tempo, soprattutto se esposto a calore e umidità.
Problemi in più di 40.000 vetture prodotte dal 2003 al 2018
In caso di collisione, l’airbag potrebbe non attivarsi in modo controllato, ma esplodere. I frammenti metallici vengono scagliati nell’abitacolo con grande forza, causando lesioni gravi o addirittura la morte. Questo difetto ha già portato al più grande richiamo globale nella storia dell’automobile. Milioni di veicoli di decine di marchi sono interessati. Il tribunale di Torino ha ora stabilito che Opel e PSA Italia devono informare per iscritto tutti i proprietari interessati, con una chiara richiesta di cessare immediatamente l’utilizzo del veicolo. I clienti devono inoltre avere diritto a un’auto sostitutiva o a un buono car sharing entro sette giorni. I proprietari non sono inoltre autorizzati a sostenere costi aggiuntivi.

Il tribunale ha ordinato a Opel di rimborsare i costi di traino dall’abitazione del cliente all’officina autorizzata più vicina, oppure di offrire un servizio di traino gratuito. Secondo il Movimento Consumatori, ciò è necessario per impedire alle persone di continuare a guidare un’auto non sicura per motivi pratici. “Senza mezzi di trasporto alternativi, molti automobilisti si sentono costretti a correre rischi”, ha affermato l’organizzazione. Stellantis ha annunciato un richiamo per 46.370 auto prodotte tra il 2003 e il 2018. La misura riguarda i modelli Opel Astra, Vectra, Zafira, Meriva, Mokka, Signum e Cascada. Ma potrebbero essere molte di più (circa 250000) le macchine che avrebbero bisogno di un test per verificarne l’affidabilità.





