L’influenza entra nella sua fase più intensa e lo fa con numeri che iniziano a pesare sul sistema sanitario e sulla quotidianità di milioni di famiglie
L’influenza e in generale le infezioni respiratorie sono entrate nella fase acuta e iniziano a colpire pesantemente, con un’incidenza in costante crescita. Secondo il sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, 695mila italiani infatti sono stati messi a letto da infezioni respiratorie acute, circa 100mila in più rispetto alla settimana precedente e con un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 4 milioni di casi. E ora cresce l’allarme per una nuova variante che potrebbe arrivare in coincidenza con le riunioni in famiglia per il Natale.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un cambiamento del comportamento stagionale dei virus influenzali. Nel 2025, il picco dell’influenza sta arrivando anche con settimane di anticipo rispetto alle stagioni passate e si manifesta non soltanto con la classica febbre alta. Mal di gola e tosse i segnali da tenere d’occhio, ma con un sintomo di generale stanchezza e spossatezza che molti rischiano di ignorare e sottovalutare.
Cresce l’allarme per il picco influenzale
Sono diverse migliaia le persone che in questa ultima settimana sono dovute restare a letto perchè colpite dall’influenza. Una stagione influenzale che quest’anno sembra essere partita in anticipo e sta già destando preoccupazione. Secondo gli esperti potrebbe rivelarsi tra le più pesanti degli ultimi anni, soprattutto per la diffusione di una nuova variante che si sta diffondendo molto rapidamente e che sembra immune al vaccino che milioni di italiani hanno inoculato dal mese scorso con la campagna di vaccinazione autunnale.

Tra i sintomi più comuni vengono segnalati febbre alta, stanchezza, forti dolori muscolari, mal di gola, brividi, naso che cola o congestionato, e anche vomito e diarrea, soprattutto nei più piccoli. Lo stato influenzale, se non trattato adeguatamente, può causare complicazioni, come infezioni dell’orecchio e dei seni paranasali, bronchite e persino polmoniti. Secondo il bollettino settimanale, nella settimana tra l’1 e il 7 dicembre sono stati colpiti da infezioni respiratorie 12,4 italiani su 1.000. Ancora una volta la fascia di età più interessata è quella dei bambini al di sotto dei 4 anni, con un’incidenza tripla però rispetto alla popolazione generale. Lombardia e le Regioni più colpite risultano essere Piemonte, Emilia Romagna e Sardegna.
La variante che fa paura in vista del Natale
Nell’emisfero sud, e in particolare in Australia, la stagione influenzale si è protratta per almeno un mese in più rispetto al solito, sotto la spinta della variante K, un nuovo ceppo di virus A/H3N2 che gli esperti hanno individuato come il responsabile di questo picco arrivato nelle nostre regioni. Un virus molto più aggressivo e veloce nel contagiare le persone che mette paura proprio in vista delle feste natalizie che, come da tradizione, riuniranno nelle case e intorno alle tavole imbandite molte persone.

“Questa settimana si registra un aumento sostenuto dei casi di infezioni respiratorie acute registrati dalla sorveglianza RespiVirNet”, commenta la direttrice del dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss Anna Teresa Palamara, che poi precisa come non sia possibile prevedere con esattezza quando si raggiungerà il picco dei casi nel nostro Paese. Ecco perchè bisogna mantenere alta la guardia anche nella vita quotidiana, evitare il più possibile luoghi chiusi e affollati, soprattutto in presenza di sintomi. Indicazioni semplici e basilari che il più delle volte vengono sottovalutate, ma che continuano a rappresentare una barriera efficace contro la diffusione dei virus.





