Israele, miracolo sotto le bombe: viene data alla luce da madre già morta

Guerra Israele, miracolo sotto le bombe: piccola viene data alla luce dalla madre già morta 

Siamo arrivati al giorno numero 200 di conflitto in Medio Oriente tra Israele ed Hamas. Continuano ad essere incessanti i bombardamenti da parte dell’esercito israeliano a Gaza. In particolar modo a Rafah dove, proprio negli ultimi giorni, è stato il teatro di drammatici eventi che hanno causato moltissime vittime. Tra queste anche una donna incinta. La stessa che non ha potuto assistere alla gioia del parto e di poter abbracciare la figlia visto che è stata colpita da un bombardamento israeliano.

Nata dalla madre già morta
La tragedia di Sabreen (Foto X) Cityrumors.it

Da una madre morta è venuta al mondo la piccola Sabreen. La donna in attesa, poco prima del bombardamento, si trovava nella sua abitazione quando è stata travolta dalle bombe nemiche. Una tragedia visto che a perdere la vita, oltre la donna, sono stati: il compagno di lei, la figlia di quattro anni e la madre. Poi gli operatori sanitari si erano accorti che la donna era incinta di 30 settimane. Non hanno perso un solo minuto in più ed hanno praticato un parto cesareo d’urgenza all’ospedale kuwaitiano di Rafah.

Israele, Sabreen nata sotto le bombe da una madre giù morta

La vittima si chiamava anche lei Sabreen. Stesso nome che è stato assegnato anche alla piccola. Il personale medico è riuscito a salvare la vita anche alla neonata visto che rischiava seriamente di morire e faceva fatica anche a respirare. I medici l’hanno distesa su un piccolo tappeto ed hanno iniziato a pomparle dell’aria nella bocca aperta. Adesso è in vita grazie ad una incubatrice nel reparto di terapia intensiva. Anche se non si può ancora dire che la situazione sia del tutto sotto controllo.

Nata dalla madre già morta
La tragedia di Sabreen (Foto X) Cityrumors.it

Nelle ultime ore ci sono stati dei piccoli miglioramenti sulle sue condizioni di salute, ma la situazione è ancora a rischio. La conferma arriva direttamente dal dottor Mohammad Salameh. Lo stesso che ha voluto rivendicare: “In questo momento la piccola avrebbe dovuto essere nel grembo della madre ed invece è stata privata di questo diritto“. A volersi prendere cura di lei è la nonna paterna che è ancora in vita.

Lo farà per la madre e soprattutto per il figlio venuto a mancare. Il corpo dell’uomo, però, non è ancora stato trovato da sotto le macerie. La nonna è riuscita miracolosamente a salvarsi dal bombardamento visto che, anche lei, si trovava insieme alla famiglia nel momento della tragedia.

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