La leggenda del calcio e l’animalista, una guerra senza fine: cosa succede

Una storia che va avanti da almeno una decina d’anni con il campione che non si arrende e vuole avere giustizia

Non gli va giù. E nonostante siano passati anni e tanta acqua sotto i ponti, per un campione dello sport a livello mondiale, non riesce a dimenticare e va avanti nella sua personale e piccola battaglia. Nessun passo indietro anzi, almeno cento in avanti.

Un'aula di tribunale poco prima di un processo
La leggenda del calcio e l’animalista, una guerra senza fine: cosa succede (Ansa Foto) Cityrumors.it

E’ fatto così Roberto Baggio, conosciuto in tutto il mondo per il suo talento e le sue magie sul campo, ma anche per la sua fede nel buddismo e per il suo carattere, fermo e orgoglioso. E davanti alle ingiustizie non si ferma mai. E così va avanti da anni una battaglia personale tra lui, il campione, e l’animalista ed ex deejay Paolo Mocavero che, proprio nell’ultimo atto di uno dei tanti processi dove è inquisito e denunciato da Baggio, è stato prosciolto in appello per intervenuta prescrizione.

La Corte d’Appello ha azzerato la condanna penale e ridotto l’esborso economico a 2.500 euro, rispetto ai 5.000 fissati in primo grado. Ma non sono i soldi ad interessare a Baggio e ai suoi avvocati. E’ solo un nuovo capitolo nella lunga e aspra battaglia giudiziaria fra il leader di Centopercentoanimalisti e l’ex fuoriclasse azzurro, che ormai va avanti da almeno dieci anni.

“Uomo di m..” e “Assassino”. Baggio non lo tollera

Una battaglia senza esclusioni di colpi, con il campione che non ha mai lasciato stare anzi ha esortato i suoi legali a non mollare la presa, a maggior ragione adesso. Il caso per cui è arrivata la prescrizione riguarda gli insulti rivolti da Mocavero a Baggio dopo la partecipazione del campione a una fiera venatoria a Vicenza. E questo per alcuni commenti e insulti che sono apparsi prima sul blog dell’associazione e poi ribaditi alla trasmissione La Zanzara.

L’episodio aveva portato, nel 2020, alla condanna in primo grado a otto mesi di reclusione, ora superata dall’intervento della Corte. La decisione si inserisce in una serie di processi che hanno visto l’ambientalista padovano incassare, negli ultimi cinque anni, complessivamente 22 mesi di condanna. L’ultimo atto, a ottobre, è stato il verdetto del Tribunale di Padova: nove mesi per aver nuovamente offeso Baggio in diretta radiofonica il 23 novembre 2020, definendolo “uomo di m…” e “assassino”, per via della sua passione per la caccia. Offese a cui il campione ha detto basta per l’ennesima volta.

Roberto Baggio mentre viene accolto e celebrato dalla gente
“Uomo di m..” e “Assassino”. Baggio non lo tollera (Ansa Foto) Cityrumors.it

La Corte d’Appello ha confermato la responsabilità in sede civile, mentre quella penale risolta soltanto prescritta. Ci sono altri due procedimenti in corso fra le parti, che hanno portato, allo stato attuale delle cose, a due condanne a otto mesi ciascuna per fatti di grave diffamazione nei confronti di Baggio a carico di Mocavero. Facciamo tutto questo non certo per denaro ma perché Roberto è stato offeso e diffamato, solo per questo e per fermare gli insulti“, spiega il legale di Roberto Baggio, Pasquale Pantano.

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