Maturità 2025, non mancano gli strafalcioni: c’è una sorpresa

La maturità si avvia ormai alla conclusione ed è tempo anche dei cosiddetti strafalcioni durante gli orari. E attenzione che a sbagliare sono anche i professori

La maturità di quest’anno è stata condizionata fortemente dal caldo. Temperature alte che hanno reso la vita molto difficile anche agli stessi alunni. Studiare durante giornate bollenti non è stato facile, ma alla fine si è riusciti a raggiungere l’obiettivo e sedersi al tavolo per cercare di chiudere al meglio il proprio percorso scolastico.

Una maturanda davanti la commissione
Maturità 2025, non mancano gli strafalcioni: c’è una sorpresa (Ansa) – cityrumors.it

Ma, come succede ogni anno, non sono mancati gli strafalcioni. Le soffiate dei maturandi sugli errori commessi durante gli orali sono arrivati anche questa volta e ci sono diverse sorprese. Per la prima volta, però, è arrivato uno sbaglio anche da un professore. Un qualcosa di davvero inedito e che resterà nella storia della maturità.

Gli errori commessi alla maturità

Partiamo proprio dall’errore commesso dall’insegnante. Un docente di inglese ha citato il ritratto di Dorian Gray parlando di Charles Dickens e non del vero autore di Oscar Wilde. Un altro professore ha fatto domande di latino in una classe dove questo non si studiava ed era lì per un’altra materia.

Ora, però, passiamo agli studenti. Uno dei più clamorosi è sicuramente quello di Adolf Hitler che ha vinto il Premio Nobel o che l’Italia è una monarchia e non una repubblica. C’è anche chi ha fatto vincere l’Oscar alla scienziata Marie Cure. Alcuni studenti hanno deciso di far anticipare la Seconda Guerra Mondiale con inizio nel 1933.

Una maturanda davanti alla commissione
Gli errori commessi alla maturità (Ansa) – cityrumors.it

Ma c’è anche chi ha deciso di far cambiare lavoro a Gabriele D’Annunzio. Il poeta vate è conosciuto da tutto come esteta, ma per alcuni studenti è diventato estetista. Fra le perle anche Aldo Moro ucciso dalla mafia, in particolare Cosa Nostra, e non dalle Brigate Rosse. Si potrebbe anche citare un Paolo, e non Pablo, Picasso, oppure la sua opera Guernica che diventa di colore rosso e non in bianco e nero. Insomma, anche in questo anno non sono mancate le cosiddette perle degli studenti davanti ai commissari. Errori clamorosi che non possono avere giustificazioni. Ma se sbagliano anche i professori, allora il caldo potrebbe avere avuto un ruolo fondamentale.

Gestione cookie