Un’iniziativa che sta prendendo piede in più Regioni, con una in particolare che appare orientata a testare questa novità
Vietare i social e i telefonini per i più piccoli? Non proprio. O meglio si può educare, questo sì. Avere una patente per i social ma anche per gli smartphone in modo da poter essere più tranquilli e controllare per bene i più piccini che sono i più vulnerabili in questa nuova era digitale. E più si va avanti, più le cose invece di migliorare rischiano di peggiorare.

Il dibattito sui limiti d’età per usare non solo gli smartphone ma anche per accedere ai social è spesso acceso e sempre d’attualità. Pensare che in Australia, ad esempio, è stato vietato l’uso dei social per i minorenni, poi a seconda delle fasce c’è un controllo sull’uso da parte dei genitori e poi via via una sorta di lasciapassare con la crescita, ma deve essere sempre graduale.
Che i più giovani possono avere in mano qualcosa di rischioso a volte anche pericoloso è innegabile, ma invece di vietare qualcosa si può fare in modo che i ragazzi e quelli ancora più giovani siano educati nell’utilizzare queste situazioni che fanno parte dell’era digitale e allo stesso modo però dare una mano ai genitori, i quali hanno una grande responsabilità nel controllo e nel cercare di farne un uso appropriato e non infinito, ma cercando di non vietare perché altrimenti si può incorrere in qualcosa di ancora più pericoloso.
Una patente per i social e un corso per i grandi
Il Forum Prevenzione di Bolzano, attivato dal Comitato Provinciale delle comunicazioni dell’Alto Adige, si è messo in moto per creare degli strumenti che possano essere d’aiuto ai più giovani ma anche ai loro genitori. Ed è qui che nasce quella che viene chiamata la “patente social”. Una sorta di patentino che si può conseguire attraverso il sito dedicato (www.start-smart.it/it/patente-smartphone-neu/genitori) e lì basta seguire le indicazioni che sono piuttosto semplici.
Per ricevere il certificato digitale di competenza bisogna rispondere correttamente a venti domande. Sul sito sono presenti anche video che consentono alle famiglie di informarsi sull’argomento. E tutto questo fa parte di un progetto ben preciso per aumentare le competenze digitali delle famiglie. Una cosa lodevole e anche preziosa. Sul bando dei social media per i giovanissimi, la posizione del Comitato è che si può discutere sull’età, ma l’importante è che ci siano regole chiare e che ai giovani sia comunque consentito di fare esperienza del mondo digitale.

“Alcuni studi indicano che intorno ai 14 anni il cervello è più maturo in aree come l’autocontrollo e la riflessione critica, competenze fondamentali per usare i social media in modo sicuro. La scelta di questa età è anche pratica: coincide con una maggiore autonomia dei ragazzi e con fasi scolastiche in cui è necessario usare Internet. Per questo parliamo anche di soluzioni come uno smartphone light, con accesso alla rete ma senza social”, hanno spiegato Judith Gögele, presidente del comitato provinciale per le comunicazioni, e Manuel Oberkalmsteiner, del Forum Prevenzione.





