Un recenet dossier evidenzia il numero sempre più alto di connessioni dei cittadini europei in rete. Oggi passiamo più tempo onlin e rispetto al periodo in cui eravamo costretti a restare in casa? La risposta è clamorosa
Quanto tempo passiamo online? Quanto, della nostra giornata dedichiamo ai social, ai video in rete, alle chat, a scrollare filmati e a concentrarci su ciò che troviamo sui nostri portali preferiti? O forse sarebbe più giusto chiedersi: quanto tempo preferiamo passare davanti ad un telefonino o un pc, piuttosto che viverlo nella quotidianità delle nostre giornate? I dati emersi da un recente dossier sono piuttosto eloquenti e fotografano una realtà preoccupante.

Il tempo che la stragrande maggioranza delle persone passa in rete è diventato sempre più alto, anche alla luce di numerosi cambiamenti. Rispetto a qualche anno fa sono anche aumentate le possibilità: ogni telefonino ti permette di chattare, seguire e aggiornare i social, scaricare app che per vedere sere tv, film e gare di campionato e/o match internazionali. Tutti i principali canali di informazione stanno puntando su podcast e sui cataloghi online dove trovare tutto ciò che è stato mandato in onda. Favorendo l’utente, che in ogni momento della sua giornata può fruire dei servizi.
Quanto tempo passiamo in rete? Che differenza c’è con il periodo del Covid?
E la risposta è stata clamorosa. Ricordate il periodo del Covid, quando eravamo costretti a restare in casa e passavamo la nostra giornata guardando film e serie Tv sulle principali piattaforme online? In quei giorni erano stati registrati dei numeri clamorosi: in molti pensavano che non si potessero eguagliare. Ma i dati evidenziati dall’autorità di regolamentazione Ofco e pubblicati in un rapporto Online Nation, ci dicono il contrario.

Rispetto al biennio 2020-2021 (caratterizzato da lookdown, pandemia e limitazioni, che obbligavano la stragrande maggioranza delle persone a restare gran parte delle proprie giornate in casa), nel 2025 in Europa le persone hanno trascorso circa trentadue minuti in più in rete. La media è di quattro ore trenta minuti per singolo individuo. Un numero davvero incredibile. Secondo gli psicologi, “il problema non è quanto siamo collegati su internet – come spiega Aric Sigman, docente di Psicologia all’Università di Oxford – ma quante cose non facciamo in questo periodo”. Cosa avremmo potuto fare delle nostre giornate se non fossimo con gli occhi sugli smartphone: quanto tempo abbiamo tolto a passeggiate, momenti insieme ai figli o ai componenti delle nostre famiglie.
L’indagine ha anche rilevato che gli adulti si sentono meno positivi riguardo all’impatto complessivo di internet. Solo un terzo (33%) ha dichiarato di ritenerlo “un bene per la società” – in calo rispetto al 40% del 2024. Tuttavia, quasi due terzi delle persone credono ancora che i benefici dell’essere online superino i rischi. E molti adulti hanno affermato di trovare internet una fonte di creatività, con circa tre quarti che concordano sul fatto che essere online li aiuti ad ampliare la loro comprensione del mondo.
Gli under 15 passano tanto tempo in rete di notte: numeri clamorosi
Nel rapporto viene anche specificato il modo in cui i bambini interagiscono sulla rete: le loro esperienze e le disavventure. Sebbene più di otto su dieci tra gli 8 e i 17 anni abbiano affermato di essere soddisfatti della quantità di tempo che trascorrono su internet, hanno anche riconosciuto che l’eccessivo scrolling sugli smartphone ha impatti negativi. Molti hanno confermato di sentirsi stanchi, stressati e in difficoltà dopo aver passato diverso tempo in rete. Un particolare che ha portato alcuni Paesi (come l’Australia) a redigere leggi che vietano l’utilizzo dei social network ai minori di sedici anni.

L’indagine realizzata da Ofcom ha anche scoperto che, per quattro dei principali servizi utilizzati dagli adolescenti tra gli otto e i quattordici anni (ovvero YouTube, Snapchat, TikTok e WhatsApp) esiste una particolare fascia oraria, nel quale l’utilizzo si moltiplica. Parliamo della notte: i ragazzi che utilizzano quei siti, passano gran parte del loro tempo in rete dalle ore 21 alle cinque del mattino. Tempo sottratto al riposo, al sonno e che può generare scompensi nel breve e nel lungo periodo.





