Alejandro Oliveros Acosta, sospettato di aver ucciso 20 gatti, è in fuga dopo il rilascio su cauzione. Le autorità lo definiscono “un pericolo per la società”
C’è un’ombra inquietante che si allunga sulle strade della California meridionale. Un’ombra fatta di paura e terrore, che tiene in ostaggio i cuori dei proprietari di animali domestici. La polizia è in stato di massima allerta, la caccia all’uomo è aperta per Alejandro Oliveros Acosta, 46 anni: è il “serial cat killer”, il sospettato di aver torturato e ucciso almeno venti gatti.
Un mostro liberato, un pericolo ora in fuga, e l’opinione pubblica che urla la sua rabbia. Si presume che Acosta abbia agito con una ferocia inaudita, rapendo, maltrattando e poi uccidendo numerosi gatti domestici. Un’ondata di orrore che ha attraversato le città di Santa Ana e Westminster, a sud di Los Angeles, tra la fine del 2024 e la primavera del 2025.
Le accuse sono pesantissime: crudeltà aggravata sugli animali, furto di quelli domestici, e persino possesso di metanfetamina. Un quadro sconcertante che dipinge un profilo pericoloso. E la rabbia è esplosa quando, nonostante la gravità dei fatti, il giorno dopo l’arresto, Acosta è stato rilasciato su cauzione.
Appena quarantamila dollari, una cifra irrisoria per venti vite spezzate. Un’offesa alla giustizia, un affronto alla sensibilità di chi ama gli animali. E ora, il procuratore è sceso in campo con forza, chiedendo un aumento significativo di quella somma e definendo Acosta un “grave pericolo per la società“.
Caccia aperta al serial killer dei gatti
Il modus operandi del “killer” era crudele e calcolato. Secondo l’accusa, Acosta attirava i gatti domestici con del cibo in scatola, una falsa promessa di affetto, per poi portarli nella sua casa nel quartiere Wilshire Square di Santa Ana. Lì, in un’intimità malata e perversa, avrebbe “calpestato e picchiato a morte” quelle povere creature indifese. Un’immagine agghiacciante, confermata dalla perquisizione domiciliare, dove la polizia ha trovato “diversi oggetti che hanno rafforzato i loro sospetti“. Ogni indizio, una ferita in più al cuore.
Non sono solo gli indizi a parlare. I vicini di casa, terrorizzati e sconvolti, si sono fatti avanti ad aprile con testimonianze scioccanti. Storie di orrore vissute in prima persona, come quella del gatto presumibilmente buttato a terra da Acosta, un animale che non ha avuto scampo. O quella di un altro testimone, che ha visto l’uomo “calpestare un gatto e gettarlo sul ciglio della strada“.
Immagini che si stampano nella mente, che urlano la brutalità di un gesto senza senso. In California, la legge è chiara: per gravi maltrattamenti sugli animali si rischiano fino a tre anni di carcere e una multa salata, ventimila dollari. Ma per Acosta, la partita non è ancora finita. È scomparso, volatilizzato senza lasciare traccia.
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Mercoledì non si è presentato all’udienza in tribunale, e ora un nuovo mandato di arresto pende sulla sua testa. La polizia ha lanciato un appello alla popolazione: massima vigilanza, e soprattutto, tenete i vostri animali domestici al sicuro. Perché il “serial cat killer” è ancora lì fuori, un’ombra pericolosa che minaccia i nostri amici a quattro zampe. La caccia è aperta.
