Una donna di 39 anni ha avuto un piccolo problema durante un elettrocardiogramma e la sorella l’ha voluta portare in ospedale per un controllo
Una sanità sempre più allo sfascio e sempre più disastrosa. Ogni giorno se ne sentono di tutti i colori, dal San Raffaele a Milano fino a Roma come al Sant’Eugenio e per finire ancora più giù. File interminabili al pronto soccorso, medici che non ci sono e o che sono impegnati su più fronti e alla fine qualcosa di grave succede un po’ troppo spesso.

E’ accaduto a una donna di 39 anni che è andata in ospedale per un controllo e non è più uscita: morta dopo sette ore di agonia. Allucinante, la storia. Non si capisce se il caso sia stato sottovalutato dai medici oppure non le era stato diagnosticato un problema molto più grave di quello che si pensava. Sta di fatto che una povera donna adesso non c’è più e la magistratura e anche l’ospedale stanno cercando di capire cosa sia potuto succedere.
Sono state sicuramente ore di agonia al pronto soccorso sia per la vittima ma anche per la famiglia che non ha potuto fare nulla per cercare di capire e alleviare le sofferenze della donna. Di sicuro è arrivata al Policlinico di Bari con le sue gambe, accompagnata dalla sorella che, insospettita e preoccupata da uno strano valore dell’ellettrocardiogramma, ha deciso di portare la parente al pronto soccorso.
La Procura di Bari ha aperto un’inchiesta
La donna è stata accompagnata dalla sorella perché avvertiva un fastidio al torace, ma è rimasta lì in attesa, con alcuni interventi fatti ed esami d attendere, per diverse ore con il dolore che aumentava sempre di più, fino a quando non ce l’ha fatta ed è morta. Per questo motivo, la Procura di Bari ha aperto un fascicolo per omicidio colposo dopo la morte della donna al Policlinico di Bari. La donna, che era affetta da sindrome di Turner (una condizione genetica femminile causata dalla mancanza totale o parziale di un cromosoma X) ha fatto il suo ingresso al Policlinico di Bari poco prima delle ore 16 del 7 dicembre. Ed è stata portata dal 118 in codice rosso.
Appena arrivata le avrebbero fatto alcuni accertamenti più una flebo per alleviare il dolore. Ma da quando ha cominciato con gli esami è iniziata una trafila interminabile con sette ore di dolori e una situazione che peggiorava di ora in ora, con la famiglia che intanto arrivava in ospedale ma non sapeva cosa fare. Più si andava avanti, più le condizioni della signora non facevano che peggiorare, tanto che ad un certo punto ha iniziato a vomitare con i dolori toracici e il bruciore al petto che andavano sempre peggio. Alle 20 la povera donna avrebbe avuto un collasso e reclinato improvvisamente il capo indietro, non rispondendo più a nessun tipo di stimolo.

Da quel momento è stata trasferita in sala rossa e i familiari riferiscono di non aver avuto più notizie fino alle 22, quando i medici rianimatori ne hanno comunicato il decesso. Non è ancora chiaro quali siano state le cause e ora toccherà alla magistratura accertarle. Forse un problema cardiaco non diagnosticato, o forse una sottovalutazione del caso. Ora la famiglia, che ha denunciato tutto, attende sviluppi e risposte.
La pm Luisiana Di Vittorio ha iscritto nel registro degli indagati la dottoressa del pronto soccorso che avrebbe preso in carico la paziente nelle prime ore e ha acquisito la documentazione clinica. Ieri è stata eseguita l’autopsia dal medico legale Liliana Innamorato e dal cardiochirurgo Massimo Villani. Anche la famiglia, assistita dall’avvocato Felice Petruzzella, e l’indagata, difesa da Pino Giulitto, hanno incaricato propri consulenti. “La famiglia della donna – dice l’avvocato Petruzzella – vuole risposte e giustizia. La loro preoccupazione maggiore è quella di capire cosa è successo nell’arco di quelle ore”.
Per il Policlinico di Bari “l’ipotesi diagnostica formulata è di sospetta dissecazione aortica – spiegano, aggiungendo che – L’Azienda esprime il proprio cordoglio ai familiari, ribadisce la piena fiducia nel lavoro e nella professionalità degli operatori del Pronto Soccorso e conferma la piena disponibilità a ogni approfondimento di competenza dell’autorità giudiziaria”. Ora si attendono sviluppi.





