Può un’attrice cambiare il punto di vista del mondo sulla disabilità? La storia di Melanie Watson ci racconta proprio di questo e della battaglia contro gli stereotipi.
La sua presenza in televisione ha contribuito ad accantonare per sempre uno stereotipo, quello che per decenni aveva portato a non parlare di disabilità sul piccolo schermo o quantomeno a non contemplare la possibilità che un disabile potesse far parte di uno show televisivo. Stiamo parlando di Melanie Watson Bernhardt, attrice nota per il suo ruolo nella serie TV di successo “Il mio amico Arnold”, interpretata come protagonista principale da Gary Coleman.

L’attrice è deceduta all’età di 57 anni e l’annuncio della sua morte è stato dato dal fratello Robert Watson: era una ragazzina quando venne chiamata a interpretare il ruolo di Kathy Gordon in alcuni episodi della serie che è diventata un cult anche in Italia, apprezzata da più di una generazione. Su un totale di 189 episodi complessivi trasmessi negli USA, Melanie Watson ha partecipato ad appena quattro di questi, ma ha lasciato un segno indelebile.
La malattia di Melanie Watson e le sue battaglie per i diritti dei disabili
Affetta da osteogenesi imperfetta, una malattia molto rara che causa la facile frattura delle ossa e per questo è detta anche “malattia delle ossa di vetro”, la donna negli ultimi tempi era stata ricoverata in ospedale dopo aver avuto diverse emorragie, e successivamente le sue condizioni sono rapidamente peggiorate. Suo fratello Robert ha raccontato degli ultimi periodi di vita della donna, spiegando che i medici hanno fatto l’impossibile per curarla.

Purtroppo però questa è una malattia che ha davvero una bassa aspettativa di vita e il fatto che la donna abbia vissuto così a lungo è stato visto dallo stesso Robert Watson come una sorta di piccolo, grande miracolo. Ora l’uomo promette che farà quanto possibile per tenere viva la memoria della sorella, che da bambina fu appunto un’attrice simbolo di resilienza e lotta agli stereotipi sulla disabilità, attività che ha portato avanti anche dopo il ritiro dalle scene.
Chi era Melanie Watson, una vita spesa a favore dei diritti dei disabili
Melanie Watson, infatti, dopo l’esperienza nella sit-com Il mio amico Arnold, non ha partecipato ad altre trasmissioni televisive: una delle scene indimenticabili della nota serie con Gary Coleman vede coinvolti proprio lei e il protagonista. A un certo punto, infatti, i due ragazzi iniziano a litigare quando lui cerca di convincerla a camminare senza stampelle. Una volta ritiratasi a vita privata, l’attrice è stata tra le fondatrici di Train Rite, un’ente che si occupa di addestrare i cani per l’assistenza ad anziani e disabili.

Dopo un decennio all’interno di questa associazione, nel 2019 è diventata amministratrice delegata di Couiffie’s Ranch, un’organizzazione che aiuta le persone con disabilità a vivere in modo più indipendente attraverso i centri e servizi che vengono loro offerti. Alla continua ricerca di una vita dedicata alle persone affette da disabilità, la donna aveva anche sposato Roger Bernhardt, matrimonio durato dal 1994 al 1996, e aveva portato la fiamma olimpica. Tra gli omaggi in suo ricordo, quello di Todd Bridges, uno degli ultimi membri principali del cast originale ancora in vita.





