Ora è diventata realtà la Giornata contro la denigrazione dell’aspetto fisico, un particolare atto di bullismo che dal web si è purtroppo diffuso tra gli adolescenti
Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che “riconosce il giorno 16 maggio quale Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone, il cosiddetto body shaming”. La giornata prevede iniziative al fine di sensibilizzare i cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi che hanno come obiettivo la denigrazione del corpo altrui al solo scopo di metterli in difficoltà.

Il body shaming è un fenomeno purtroppo molto diffuso, più di quanto si possa immaginare. A tal punto che la maggior parte di noi lo pratica anche inconsapevolmente, perché lo abbiamo appreso dal contesto in cui viviamo. Commenti e critiche gratuite per qualsiasi dettaglio fisico, deridere il prossimo sfruttandone le caratteristiche fisiche resta una pratica fin troppo diffusa tra grandi e ragazzi, anche se con l’avvento dei social il fenomeno è completamente sfuggito di mano tanto da diventare, soprattutto tra i giovani, un vero e proprio atto di bullismo.
Un atto di bullismo
Una prima definizione di cos’è il body shaming può arrivare dalla sua traduzione dall’inglese che, letteralmente, significa far vergognare qualcuno per il proprio corpo o derisione dell’aspetto fisico. È una pratica che viene inflitta a persone di età o genere differente a causa di una caratteristica fisica. Il body shaming è a tutti gli effetti un modo per insultare un’altra persona, ed è quindi un comportamento verbalmente violento, sebbene spesso venga praticato in maniera velata, cosa che rende difficile individuare la violenza vera e propria.

Una piaga del comportamento umano esplosa soprattutto con l’avvento dei social. La possibilità di lanciare offese via web, nascondendosi dietro un nickname, ha fatto scatenare i cosiddetti haters seriali, un comportamento che rappresenta un vero e proprio atto di bullismo. Le persone più vulnerabili a queste critiche sono gli adolescenti, in parte perché maggiormente esposti a modelli di “corpo perfetto” sbandierato tramite i social, ma anche per il periodo di trasformazione che affrontano nella loro fase di crescita e nel rapportarsi con il proprio aspetto.
Una giornata nazionale
Per contrastare questa piaga, il Senato oggi ha approvato la proposta di legge, dopo che aveva avuto il via libera anche dalla Camera, istituendo il 16 maggio come Giornata nazionale contro il body shaming. Il colore fucsia è stato scelto come simbolo di rinascita e per rappresentare l’ottimismo dinamico e l’evoluzione personale che porta all’affermazione di se stessi.

La giornata non sarà un giorno festivo, ma un momento di sensibilizzazione attiva con attività specifiche nelle scuole, tra percorsi didattici su autostima, rispetto e uso critico dei social, con focus su come riconoscere e respingere stereotipi estetici. Sui media con campagne TV e social per smascherare immagini ritoccate e promuovere un linguaggio inclusivo e sul territorio tra eventi organizzati da Comuni, associazioni e Terzo settore per coinvolgere comunità e famiglie.