Blocco Amazon da parte dell’Europa: potrebbe essere il declino della piattaforma

Amazon a rischio per il blocco dell’Europa che intende tutelare le realtà commerciali minori, cosa sta accadendo

La concorrenza è spietata ma a volte è necessario mettere un freno ai colossi dell’e-commerce con a capo Amazon. L’Europa ha detto basta per salvare i commercianti meno potenti e diffusi, non può esserci concorrenza se non si mettono dei limiti. Un segnale da non sottovalutare che avrà conseguenze significative per l’azienda, ma a cosa ha detto no l’Europa?

Amazon, blocco dell'Europa
Amazon, blocco dell’Europa (cityrumors.it)

Il blocco riguarda l’acquisizione da parte del colosso del commercio online di un ulteriore ramo commerciale. L’accordo preso nel 2022 tra le società è stato annullato impedendo di portare a termine una fusione che avrebbe portato a un controllo di una buona fetta di mercato da parte di Amazon. Di quale azienda si tratta?

Blocco Amazon, l’Europa dice basta! È successo davvero

Fallito il tentativo di acquisizione di un’ulteriore fetta di mercato da parte dell’azienda di commercio online americana di Jeff Bezos. Si tratta della più grande Compagnia di vendita in internet con sede a Seattle, Washington. È stata la UE a bloccare l’accordo già stabilito dall’Uomo dell’anno 1999, con iRobot. L’intesa tra le due società era già stata presa nel 2022, ma non è stato possibile portare a termine il progetto da 1,7 miliardi di dollari statunitensi.

Su di esso è caduto il veto irrevocabile della Commissione Europea che ha esposto significativi dubbi sulla faccenda. La motivazione è la possibilità che tale acquisizione possa impedire alla concorrenza di settore di porre in atto campagne di vendita che possano superare quelle di Amazon. Questa situazione potrebbe portare molte aziende più piccole a chiudere i battenti. Il settore di riferimento è proprio quello degli aspirapolvere e in particolare dei robot che hanno questa funzione.

Un settore in continua crescita che ha ingolosito Bezos portandolo a cercare un accordo, saltato a causa dell’Europa. Una decisione che ha portato delle conseguenze per l’azienda. Tra queste la più immediata è il pagamento di una penale che Amazon dovrà pagare per essersi tirato indietro dall’accordo preso con iRobot. Di contro l’azienda di aspirapolvere robotizzati si vede costretta a licenziare oltre il 30% del personale impiegato in quanto non riesce a sostenere i costi.

Amazon, deve accettare il no della UE
Amazon deve accettare il no della UE (Cityrumors.it)

Un comunicato stampa diffuso dai responsabili Amazon recita così: “Una perdita per i consumatori, la concorrenza e l’innovazione”. E continua spiegando come l’investimento nell’innovazione dell’azienda iRobot avrebbe portato a una diminuzione dei prezzi a vantaggio dei cittadini che apprezzano i prodotti del brand. Inoltre l’azienda avrebbe mantenuto il numero dei dipendenti e i posti di lavoro sarebbero, probabilmente, aumentati. Al contrario, con il rifiuto della Commissione europea, sono stati licenziati ben 350 lavoratori.

Anche nella dirigenza ci sono cambiamenti importanti per iRobot mentre Amazon si prepara a versare ben 94 milioni di dollari per essersi dovuta ritirare, anche se involontariamente, dall’accordo. David Zapolsky, direttore della sezione legale e vicepresidente di Amazon, ha espresso la sua grande delusione per l’insuccesso dell’acquisizione. “Amazon e iRobot erano entusiaste di vedere cosa i nostri team avrebbero potuto costruire insieme”. Ha inoltre ringraziato tutti coloro che si sono prodigati lavorando senza sosta per creare tale accordo.

Colin Angle, proprietario e fondatore di iRobot ha dichiarato la conclusione deludente dell’affare. Ma ha espresso la volontà ferma di conseguire obiettivi costruttivi verso ulteriori innovazioni di robot con funzioni domestiche utili a rendere la vita dei loro clienti sempre più semplice.

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