Bonus sulle pensioni: se sfrutti questa vecchia riforma puoi far salire il tuo assegno mensile

Sai che c’è un modo per poter aumentare il tuo assegno pensionistico mensile? Proprio così! Basta sfruttare questa vecchia riforma.

Negli intricati meandri delle norme pensionistiche italiane, esiste una vecchia riforma che potrebbe risultare ancora preziosa per aumentare il proprio assegno pensionistico mensile.

Bonus sulle pensioni
Bonus sulle pensioni: sfrutta questa vecchia riforma – cityrumors.it

Ma di quale bonus stiamo parlando? Scopriamo subito di cosa si tratta esattamente e come ottenere, dunque, una pensione più alta.

La riforma pensionistica che devi conoscere: ecco tutti i vantaggi

Si tratta di un particolare bonus rivolto alle lavoratrici che abbiano avuto figli e che hanno iniziato a versare i propri contributi dopo il 31 dicembre 1995. Questa agevolazione fiscale è parte integrante della riforma pensionistica varata da Lamberto Dini nel 1996 e che potrebbe riservare ancora oggi diversi vantaggi.

puoi far salire il tuo assegno mensile
Grazie a questa vecchia riforma puoi far salire il tuo assegno mensile – cityrumors.it

Le lavoratrici che hanno avuto figli, infatti, possono beneficiare di due opzioni: una legata all’età di pensionamento e l’altra all’importo dell’assegno pensionistico, tra le quali possono scegliere in base alle proprie esigenze personali.

Nello specifico, per esempio, le contribuenti maggiormente interessate a ritirarsi dal mondo del lavoro anticipatamente potranno usufruire di uno sconto sull’età di pensionamento di quattro mesi per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 12 mesi.

Inoltre, queste lavoratrici possono beneficiare di un trattamento pensionistico più favorevole: ad esempio, è possibile ritirarsi dall’attività lavorativa a 67 anni con una pensione di vecchiaia calcolata come se si fosse ritirati a 68 o 69 anni.

Questo bonus si estende anche alle pensioni anticipate contributive, con possibilità di uscita a 64 anni e calcolo pensionistico come se si fosse usciti a 65 o 66 anni. Le lavoratrici interessate a una pensione anticipata contributiva nel 2024 devono però soddisfare tre condizioni necessarie:

  • Avere almeno 64 anni di età;
  • Aver versato contributi per almeno 20 anni;
  • Ricevere una pensione non inferiore a 3 volte l’assegno sociale del 2024.

Diventa chiaro, dunque, come il beneficio pensionistico diventa più accessibile grazie alla suddetta riforma, la quale non fa che modificare i coefficienti di calcolo. Per fare un esempio, una lavoratrice di 64 anni, con un montante contributivo di 350.000 euro, riceverebbe una pensione anticipata contributiva come indicato di seguito:

  • Se senza figli: 18.144 euro all’anno, corrispondenti a 1.512 euro al mese;
  • Con uno o due figli: 18.732 euro all’anno, corrispondenti a 1.561 euro al mese;
  • Con più di due figli: 19.358 euro all’anno, corrispondenti a 1.613 euro al mese.

Questa riforma pensionistica rappresenta un’opportunità preziosa per le lavoratrici con figli, coinvolte nel sistema contributivo post-1995, consentendo loro di massimizzare il proprio assegno pensionistico: un aiuto, questo, che può fare davvero la differenza.

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