Contratti ATA, dietrofront del Ministero dell’Istruzione: migliaia di lavoratori a casa

I contratti ATA non sono stati rinnovati: cosa succederà a migliaia di lavoratori rimasti senza stipendio?

Pur non facendo parte del corpo docenti, il personale ATA svolge una serie di mansioni preziosissime all’interno di un istituto scolastico, soprattutto per quanto riguarda la cura e la manutenzione degli ambienti e del materiale scolastico.

contratto ata lavoratori a casa
Migliaia di lavoratori senza contratto – cityrumors.it

Fino a pochissimi giorni fa il ministro dell’Interno Giuseppe Valditara aveva deciso di fornire ampie rassicurazioni a tutti i lavoratori che aspettavano il rinnovo del contratto nazionale.

In un comunicato ufficiale il ministro aveva garantito la totale continuità delle attività del personale ATA perché, si annunciava nello stesso, il Ministero aveva reperito una dotazione di ben 14 milioni di Euro da destinare al pagamento degli stipendi dopo il rinnovo del contratto nazionale che, a quel punto, sarebbe stato assolutamente garantito.

Lo scorso 16 Aprile, cioè meno di una settimana dopo la diramazione del comunicato ufficiale, il Ministro Valditara è stato clamorosamente smentito da una nota ufficiale firmata da Carmela Palumbo e Jacopo Greco. Nessuno meglio di loro può essere informato sull’effettiva situazione contrattuale del personale ATA, dal momento che si tratta dei due capi dipartimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Si tratta di una situazione molto ironica, considerando che la nota arriva il giorno appena successivo alla scadenza del contratto nazionale del personale ATA, arrivato come previsto il 15 Aprile.

Cosa succede ai bidelli senza contratto?

La proroga di un contratto di lavoro è uno strumento amministrativo estremamente pratico perché consente di mantenere invariati i dettagli definiti dal contratto nazionale di una categoria allungandone semplicemente la validità.

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Bidello – cityrumors.it

Si tratta quindi di una soluzione a sforzo zero, che non migliora e non peggiora nei fatti le condizioni economiche dei lavoratori, assicurando però allo stesso tempo che tutti continueranno a ricevere il proprio stipendio esattamente come prima che il contratto scadesse.

Se la proroga non arriva perché non ci sono fondi, tutti i lavoratori che fanno riferimento a quel contratto nazionale si ritrovano senza lavoro e senza stipendio, di fatto disoccupati. È quanto accaduto a 6.000 persone impiegate come personale ATA, che ha già cominciato uno sciopero sotto le sigle delle Flc-Cgil.

Non rimane quindi che aspettare una norma di legge specifica che dovrà essere inserita nel primo provvedimento utile allo scopo o un Decreto Legge (di più rapida attuazione) che permetta di stipulare un contratto ex novo a tutti i lavoratori attualmente senza stipendio.

Quanto tempo si impiegherà? Almeno due settimane, ma la verità è che è tutto rimandato a data da destinarsi.

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