NASPI e lavoro contemporaneamente: attenzione alla normativa attuale

I percettori di NASPI, l’indennità per la disoccupazione, possono lavorare contemporaneamente ma ad alcune condizioni.

La NASPI è l’indennità erogata ai cittadini rimasti senza lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà. Cosa accade se il percettore del trattamento dovesse trovare un nuovo lavoro? Dipende dalle circostanze.

NASPI e lavoro, cosa dice la Legge
Si può lavorare mentre si percepisce la NASPI? (Cityrumors.it)

I lavoratori che perdono involontariamente il lavoro possono richiedere la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego ossia un’indennità erogata al massimo per 24 mesi con importo pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile degli ultimi quattro anni se lo stipendio è inferiore ad un importo minimo e viene rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT.

Tutte le informazioni relative alla NASPI vengono fornite dall’INPS. Sul sito ufficiale l’ente dedica un’intera sezione al trattamento. Tra le tante informazioni si legge cosa accade nel momento in cui il percettore di NASPI dovesse trovare una nuova occupazione. Ad alcune condizioni non si perderebbe il diritto all’indennità ma ad una riduzione dell’importo.

NASPI, cosa accade se il percettore trova lavoro

L’importo della NASPI verrà ridotto nel momento in cui il percettore inizia a svolgere un’attività in forma autonoma che genera un reddito annuo pari ad un’imposta lorda equivalente o inferiore alle detrazioni spettanti (ossia 5.500 euro). Il trattamento sarà ridotto dell’80% dei redditi previsti per il periodo di tempo che intercorre tra la data di inizio dell’attività e la data di fine dell’indennità o il termine dell’anno se precedente.

NASPI e lavoro sono compatibili, in quali casi
Trovare lavoro, cosa succede alla NASPI (Cityrumors.it)

La prestazione continuerà ad essere erogata, però, solo se il percettore comunicherà all’INPS il reddito annuo presunto entro un mese dall’inizio dell’attività. La riduzione sarà calcolata d’ufficio non appena si presenterà la dichiarazione dei redditi oppure un’autodichiarazione con reddito ricavato dall’attività lavorativa da inviare entro il 31 marzo dell’anno successivo. Non rispettando questa direttiva, il percettore dovrà restituire la NASPI percepita dall’inizio dell’attività autonoma.

Un’altra puntualizzazione sul lavoro autonomo. Il soggetto può chiedere che la NASPI venga versata in un’unica soluzione se intende aprire un’attività autonoma, se vuole avviare un’attività di impresa oppure se sottoscrive una quota di capitale sociale di cooperativa con attività lavorativa o svolgendo a tempo pieno l’attività autonoma già iniziata mentre lavorava come dipendente.

Si avrà una riduzione dell’importo anche iniziando un nuovo lavoro con contratto a tempo determinato ma solo se lo stipendio percepito risulterà inferiore alla NASPI. Nello specifico c’è compatibilità tra lavoro e NASPI solo se il contratto ha una durata inferiore a sei mesi e con reddito entro gli 8.174 euro. In caso di assunzione a tempo indeterminato occorrerà informare l’INPS per far sospendere le erogazioni dell’indennità di disoccupazione indipendentemente dallo stipendio percepito.

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