Permessi legge 104, andiamo a fare chiarezza a riguardo dal momento che non tutti sono ben informati in materia. Vediamo quali parenti ne hanno diritto e da che cosa dipende.
Come è noto, siamo al cospetto di un tema sempre molto delicato da affrontare. La legge 104 è la cosiddetta legge quadro, che va a regolamentare un tema enorme ed a cui è sempre difficile approcciarsi. Si tratta, infatti, dei riferimenti normativi relativi all’assistenza, integrazione sociale e diritti dei disabili ed anche di coloro che devono occuparsi di loro. Da questo punto di vista hanno un peso specifico spesso enorme i permessi di lavoro.
Nel momento in cui serve assistenza ad una persona a cui viene riconosciuta una invalidità piuttosto considerevole, infatti, e si sovrappongono gli orari con quelli di lavoro, si ottengono dei benefici che di base non sono riconosciuti a tutti i lavoratori. Dal momento che, però, si tratta di un tema enorme e sempre difficile da affrontare, andiamo a vedere quali sono i gradi di parentela entro i quali si possono ottenere questi permessi retribuiti e quali sono gli altri vincoli da tenere in considerazione.
La prima cosa da dire è che la platea di parenti che hanno diritto ai permessi straordinari in materia di legge 104 è più ampia rispetto a coloro i quali possono avere il congedo straordinario (o aspettativa retribuita). Per chi non lo sapesse, quest’ultimo è un periodo di assenza dal lavoro legato, per l’appunto, sempre alla legge in questione più o meno lungo e che può arrivare fino a due anni in una intera carriera. I permessi retribuiti sono strettamente legati, in ogni caso, al vincolo di parentela ed andiamo a vedere chi ne può beneficiare.
Hanno diritto a godere di questi permessi i genitori del disabile, il coniuge, il partner in un’unione civile ed anche il convivente di fatto ed i parenti ed affini fino al secondo grado. Attenzione, però, dal momento che c’è un’altra categoria di persone da contemplare. Stiamo parlando dei parenti e affini di terzo grado, ma solo ed esclusivamente se i genitori, il coniuge o il partner del disabile hanno più di 65 anni, sono affetti da patologie permanenti invalidanti, deceduti o indisponibili.
Si tratta di una novità arrivata nel 2022. Adesso più persone, infatti, possono chiedere i permessi retribuiti in questione per dare assistenza alla medesima persona, sempre per un totale però di tre giorni al mese complessivi. Inoltre per ottenerli non è prevista dalla legge la coabitazione, che dunque non è un requisito vincolante. Sempre secondo la legge 104, ecco cosa sapere per le case popolari.
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