Nelle ultime settimane si sta parlando molto dei vini dealcolati. Andiamo a vedere nei dettagli cosa sono e soprattutto come si ottengono.
Al centro dell’ultima edizione di Vinitaly ci sono stati anche i vini dealcolati. Si tratta, come spiegato anche dallo stesso ministro Lollobrigida, di prodotti di origine vitivinicola a ridotto o basso contenuto di alcool. Una scelta che non piace assolutamente a molte associazioni del settore visto che non c’è nessuna legge in materia.
Ma l’esecutivo su questo tema non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro. Anche perché si tratta di una fetta di mercato molto importante per rilanciare l’industria nazionale.
Come si ottiene il vino dealcolizzato
Ma come si ottiene il vino dealcolizzato? Il processo avviene in due fasi. Nella prima il prodotto viene condotto in una colonna di distillazione ad una temperatura di 30 gradi. Si tratta di un passaggio necessario per estrarre dei composti altamente volatili. E subito dopo si passa alla rimozione della componente al colica.
Alla fine le quantità d’acqua che si ottengono tramite la tecnica del permeato vengono aggiunti di nuovo al vino per rendere il prodotto meno alcolico possibile. Come riportato da gamberosso.it, solo una parte del prodotto viene completamente del alcolizzata per cercare di non perdere definitivamente gli aromi.
Le polemiche
Come detto in precedenza, il vino dealcolizzato sta portando ad una polemica a livello nazionale e non solo. Le associazioni della categoria hanno criticato il governo perché non c’è una legge in materia che possa dare delle regole ben precise. L’esecutivo e il ministro Lollobrigida non hanno intenzione di fare un passo indietro e per questo motivo ci attendiamo delle novità molto importanti in quel senso.
