La nota criminologa esce allo scoperto dopo le ennesime situazioni uscite fuori: “Non capisco proprio, ora pure le sette sataniche….”
“Ma quale errore giudiziario, non c’è alcun errore e basta col dire che le indagini nel 2007 sono state fatte con i piedi, qualcosa si poteva fare meglio, ma come sempre e in tutte le cose di questo mondo, ma quanto hanno fatto i Ris di Parma a Garlasco è stato impeccabile e Alberto Stasi è colpevole, è lui l’autore dell’omicidio di Chiara Poggi“. Così ha detto e così è stato, in effetti, almeno per quello che dice la sentenza e a ribadirlo è la nota criminologa Roberta Bruzzone, ormai quasi sola e controcorrente per quello che lei definisce “un vero e proprio processo mediatico e di innocenza acclarata, ma non scherziamo per favore, basta”.
Un’uscita, la sua, non proprio fatta a caso, anche perché ogni giorno a Garlasco non fanno che uscire notizie nuove e situazioni che prima non si conoscevano e che adesso sembrano elementi incredibile per riaprire il caso. Non è di questo avviso la Bruzzone che, con tono sconsolato, avvisa “tanto sono abituata ad andare controcorrente, ma non lo faccio per partito preso, lo faccio perché ho studiato da esterna il caso di Chiara Poggi e sinceramente ci sono tante persone che parlano di questa situazione senza sapere nulla e non fanno altro che alimentare situazioni che non esistono“.
La Bruzzone non si dà pace anche e soprattutto per ogni storia o “presunta novità che esce quotidianamente” ma che “non sposta nulla”, anche perché, insiste la criminologa, “non riesco a trovare un’ipotesi alternativa verosimile al fatto che Stasi non possa essere l’assassino. Per non parlare di quello che sta emergendo su Andrea Sempio che non mi convince affatto. Tutto quello che sta emergendo non può stravolgere un giudizio che già bello consolidato con la sentenza della Corte di Cassazione. Per come la vedo è incredibile che un’inchiesta così seria si possa pensare di riaprirlo alla luce di questi elementi che per me non stanno né in cielo né in terra”.
“Tutta la storia legata al satanismo è aberrante, questo far nascere complotti che non esistono…”
“Credo che dopo un’informativa dei Carabinieri che c’è stata nel 2020 e un’indagine che è in Procura, immaginavo che dopo cinque anni ora come ora ci potesse essere un arresto o più arresti se gli elementi sono nuovi e importanti, ma a me sembra di no e lo trovo sconcertante“, dice con tono serio e amareggiato la Bruzzone in riferimento a notizie e situazioni che non fanno che uscire di giorno in giorno.
Per non parlare della famosa impronta 33, dove “si dice ci sia del sangue, ma non è vero“, ma non solo sempre su quell’impronta “non è che si può collocare in maniera certa e univoca al momento del delitto“. Tutte cose che lasciano esterrefatta la criminologa: “Non so il motivo per cui la Procura è così convinta sempre in base a tutti questi elementi che ben conosciamo. L’impronta dell’assassino? Non sono d’accordo con i carabinieri in quell’informativa perché il corpo di Chiara in quella tavernetta ci è scivolato e con quell’ostacolo del corpo perché l’assassino avrebbe dovuto scendere le scale in quel momento? Sa qual è la risposta? Non l’ha fatto, mai fatto ecco il motivo”
Per non parlare delle nuove rivelazioni legate alla storia dei satanisti che per la Bruzzone sono solo “una serie di suggestioni, incluse anche quelle legate ai suicidi, che lasciano il tempo che trovano. Ma per favore. C’è un solo colpevole ed è stato condannato e si chiama Alberto Stasi, questo è quello che penso, questo è quello che dicono gli elementi che si sono trovati e che ci sono, tutto il resto, mi dispiace, ma non vedo cose per cui si può pensare il contrario”
