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Lifestyle

Albero di Natale, ecco quale acquistare e perché

Si avvicinano le festività e in molte case non mancherà il consueto albero di Natale: ecco quale scegliere e perché

Ogni anno sembra che gli amanti del Natale comincino prima ad addobbare case e terrazzi, anche se di norma la tradizione vuole che si inizi oggi, 8 dicembre, ad entrare a pieno nel clima delle festività. Tuttavia, qualunque siano le abitudini, sono pochi coloro che rinunciano a decorare l’abitazione in questi giorni.

Albero di Natale – Cityrumors.it (PixaBay)

 

Su tutti, è l’albero di Natale l’addobbo per eccellenza, quello al quale è quasi impossibile rinunciare per dare un tocco di festa all’abitazione o al posto di lavoro. Ma come facciamo a scegliere quello giusto? C’è chi lo cambia ogni anno, anche a seconda dello spazio che ha a disposizione in casa o immediatamente fuori, e chi invece per tradizione utilizza sempre lo stesso. Ecco tutti i consigli utili di Confagricoltura sul tema.

Albero di Natale, meglio sceglierlo vero e certificato

Quando manca ormai poco al Natale è Confagricoltura ad invitare gli amanti degli addobbi a scegliere un abete vero e certificato. Come riporta AGI, i motivi sono molteplici: così facendo, si effettua una scelta sostenibile per l’ambiente, la salute e per il comparto florovivaistico nazionale.

“Gli abeti – afferma Luca De Michelis, presidente della Federazione florovivaistica di Confagricoltura –  provengono da coltivazioni specializzate o da cime derivanti da potature o sfoltimenti, indispensabili per la salute dei boschi. Ma non solo: riducono l’impatto ambientale e non sprecano risorse. Molti alberi ‘finti’ sono fabbricati con materie plastiche di dubbia provenienza, possono rilasciare particelle nocive negli ambienti chiusi, compromettendo la salubrità dell’aria nelle nostre case”.

Alberto certificato – Cityrumors.it (PixaBay)

 

In Europa, per Natale, si vendono più di 50 milioni di abeti e cresce, anche in Italia, l’acquisto di alberi veri: “E’ una dimostrazione – spiega De Michelis – dell’attenzione e della consapevolezza dei consumatori al rispetto dell’ambiente e del territorio: preferiscono inquinare meno, rinunciando alla plastica”. Quasi il 90% degli alberi è prodotto dai vivai e il resto deriva dalla normale attività forestale programmata.

Il presidente della Federazione florovivaistica di Confagricoltura conclude: “Molte aziende vivaistiche e garden center ritirano gli abeti veri anche per reimpiantarli, inoltre l’albero senza radici può essere affidato alle isole ecologiche, che lo trasformeranno in compost o in legname da recupero. Gli alberi finti creano anche problemi di smaltimento poiché non tutte le componenti possono essere riciclate e le materie plastiche possono impiegare anche più di 200 anni per degradarsi nell’ambiente”.

Arianna Di Pasquale

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