Il pellet non è così sostenibile come potreste immaginare, c’è una nuova ricerca che lo condanna. Pare che inquini tantissimo: i dati emersi.
Il tema legato alla sostenibilità ambientale da ormai diversi anni ha preso piede in pianta stabile nelle nostre vite. E va a riguardare tanto le piccole abitudini giornaliere tanto le manovre delle grandi aziende. Con normative sempre più serrate che puntano a ridurre i livelli di inquinamento e ad avvalorare azioni che siano il più possibile Green.
Tra le altre cose, da sempre si pensa che per la casa una soluzione sostenibile per il riscaldamento sia l’utilizzo di stufe a pellet. Ma in realtà non è così! Una recente ricerca portata avanti dall’Institute for the Environment dell’Università del Nord Carolina ha infatti evidenziato alcuni dati piuttosto preoccupanti in merito al livello di inquinamento atmosferico provocato dalla combustione del pellet.
Numeri esorbitanti e persino peggiori rispetto ai combustibili fossili tradizionali. Secondo la recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Renewable Energy dall’università del Nord Carolina, la quantità di elementi inquinanti che viene emessa dal pellet è superiore di quasi 3 volte al petrolio e al carbone.
Un problema importante soprattutto negli Stati Uniti, dove la biomassa legnosa contribuisce alla generazione di un’energia complessiva pari all’1,3% del fabbisogno nazionale. E non solo, perché pare che 2,3 milioni di americani oggi vivono in un raggio di 2 km di distanza dagli impianti di biomassa. Che sono particolarmente nocivi per la salute dell’organismo. E si tratta in particolare della fascia più povera della popolazione, che ha difficoltà di accesso alle cure sanitarie.
Sono dati in controtendenza con quanto detto negli scorsi anni. La bioenergia viene da sempre descritta come un combustibile che funge da “ponte nella transazione verso fonti energetiche sostenibili. È intervenuto sul tema anche l’esperto Ettore Guerriero dell’istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr ai microfoni de La Repubblica: “La coltivazione, il taglio e il trasporto delle biomasse producono CO2. Il pellet rimane comunque tra i meno inquinanti, essendo sminuzzato e con bassa umidità rispetto alle altre biomasse legnose“.
Lo studio si è poi focalizzato anche su un secondo aspetto, ossia il processo di trasformazione della legna in pellet. Stando ai dati emersi, la produzione è altamente inquietante in quanto sono previste diverse fasi che vanno a consumare energia e risorse. E per il trasporto, vengono utilizzati sacchetti di plastica o silos. Anch’essi con possibili danni enormi per l’ecosistema.
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