Avete visto la nuova villa da sogno di Pier Silvio Berlusconi e Silvia Toffanin? Da non credere
Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Secolo XIX” pare che Pier Silvio Berlusconi e Silvia Toffanin abbiano cambiato casa. L’amministratore e vicepresidente di Mediaset e la conduttrice del programma “Verissimo” hanno lasciato il Castello Paraggi dove vivevano da un bel po’ di anni. Per andare dove? Nella loro nuova abitazione in quel di Portofino. Per il noto quotidiano non ci sono dubbi: il trasferimento si dovrebbe verificare nelle prossime settimane.
Non solo: a quanto pare la ristrutturazione di “Villa San Sebastiano” è terminata. La villa era stata acquistata nel mese di aprile di due anni fa. Si tratta di una proprietà immobiliare dalla bellezza di 1.300 metri quadrati in uno dei posti più importanti e conosciuti della Liguria. Cosa c’è all’interno della loro lussuosa villa? Ben 9 camere, 7 bagni, un frutteto, un uliveto, un vigneto e una incredibile vista sul golfo del Tigullio.
Interni dell’abitazione che sono stati rivisitati negli anni ’70 da parte di Gae Aulenti. Secondo quanto riportato dal quotidiano ligure pare che il figlio del ‘Cavaliere’ abbia sborsato una cifra che si avvicina intorno ai 20 milioni di euro. Gli ultimi lavori hanno reso la villa ancora più mozzafiato. Spuntano le prime indiscrezioni anche per quanto riguarda il colore scelto per gli esterni: si tratta di un salmone pastello (un classico colore ligure).
Mentre il patio è stato risistemato seguendo le indicazioni del Parco di Portofino e della sovrintendenza. Lo scorso anno l’ad di Mediaset aveva ricevuto l’ok definitivo per poter realizzare il pergolato nell’area di pertinenza dell’immobile. In quella occasione il Comune ligure aveva dato il suo “via libera” per quanto riguarda l’istanza con la quale la società immobiliare che ha rilevato l’immobile per conto del numero uno di Mediaset aveva chiesto il nulla osta per alcune modifiche strutturali.
Il patio è stato risistemato utilizzando “esclusivamente tendame di castagno scortecciato o squadrato a mano con l’ausilio di utensili da taglio, escludendo la lavorazione industriale, sia per quanto concerne le strutture verticali di sostegno da posarsi in opera senza opere di fondazione e per un’altezza massima pari a due metri e mezzo”.
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