Cani e gatti, anche loro inquinano: ecco come renderli ‘green’

Gli amici a quattro zampe contribuiscono all’inquinamento: ecco le indicazioni utili per renderli più ‘green’

Sono tanti coloro che vivono insieme ai propri animali a quattro zampe. Soprattutto i cani ed i gatti per molti sono come un membro di famiglia. Diversi studi hanno anche dimostrato che con la pandemia da Covid gli animali in famiglia sono decisamente aumentati: in Italia dal 2015 al 2022 sono più che raddoppiate le case che accolgono almeno un animale.

Solo nel biennio 2020-2022 si sono aggiunti ben 5 milioni in più di animali domestici, cifra quindi che arriva a circa 65 milioni di animali domestici in Italia: più di un animale per adulto. E anche in altri Paesi europei le cifre registrate sono molto simili.

Cane gatto
Cani e gatti, come limitare l’inquinamento – Cityrumors.it (PixaBay)

 

Non tutti gli amanti degli animali sanno però anche i quattro zampe inquinano e, più sono pesanti, più aumentano le emissioni di gas serra che producono. Lo rivela uno studio del 2019, riportato da AGI, della società di consulenza ambientale svizzera ESU Service che è ritornato a galla a fronte di dati che vedono gli animali domestici sempre più presenti nelle case degli europei. E l’Italia – come la Francia e l’Inghilterra – non è certo da meno.

Animali domestici, ecco come ridurre l’impatto ambientale

Secondo la ricerca di ESU Service, nella sola Svizzera, ‘Fido’ produce una tonnellata di gas serra all’anno e un gatto ne produce poco meno della metà. Anche gli animali più piccoli emettono molti gas serra: gli acquari con pesciolini consumano tra i 150 e i 300 Chilowatt l’anno, quanto i frigoriferi più energivori. L’autorevole rivista New Scientist ha paragonato l’impronta di carbonio di un cane di grossa taglia a quella di un Suv, l’impronta di carbonio di un gatto a quella di una Volkswagen Golf. Un piccolo criceto, secondo gli scienziati, inquina come uno schermo al plasma.

Cane gatto
Cani e gatti, come renderli più ‘green’ – Cityrumors.it (PixaBay)

 

Sulla base di questi, allarmanti, dati è bene optare per delle abitudini in grado di diminuire l’impatto ambientale degli amici a quattro zampe. E’ consigliato quindi privilegiare le crocchette, prodotte con scarti alimentari a bassissimo impatto, rispetto l’alimentazione umida peraltro contenuta in confezioni molto più inquinanti; limitare i giochi e gadget, spesso un pallone riciclato o un gomitolo possono essere altrettanto spassosi per cani e gatti; buttare antiparassitari e fungicidi che contengono quasi sempre pesticidi, vere e proprie bombe a orologeria per la biodiversità, e passare a prodotti naturali e altrettanto efficaci come l’aceto; per quanto riguarda le feci, quando è possibile bisognerebbe restituirle alla terra o ai boschi e, in alternativa, meglio gettarle nel nostro water; infine è preferibile anche limitare l’istinto di caccia dei gatti e di quelle razze canine che si cibano di uccelli, topi e lucertole, soprattutto quando questi predatori sono particolarmente concentrati in una zona residenziale.

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