Il gesto di Elon Musk alla festa per Trump scatena tutto il mondo. Prima il post, poi le scuse: cosa sta succedendo
Nella giornata di lunedì 20 gennaio 2025 Donald Trump si è ufficialmente insediato come 47° Presidente degli Stati Uniti d’America, subentrando allo sconfitto predecessore Joe Biden con Kamala Harris. La cerimonia, che ha attirato gli sguardi di tutto il mondo, ha trovato il modo di far parlare di sé soprattutto per il gesto che Elon Musk ha compiuto durante la festa alla Capitol One Arena, il saluto romano.
Le immagini che ritraggono il proprietario di Tesla e di X tendere il braccio verso il pubblico hanno fatto il giro del mondo. Elon Musk, nominato da Donald Trump alla guida del Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge), sembra a tutti gli effetti fare un gesto che ricorda il saluto romano: ecco però qual è la verità e com’è andata a finire la vicenda.
Il gesto di Elon Musk ha subito fatto il giro del mondo ed ha suscitato polemiche ed indignazione. Il referente italiano del proprietario di Tesla, Andrea Stoppa, su X ha commentato le immagini con parole inequivocabili: “L’Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano”. A distanza di alcune ore, però, il commento è stato cancellato e ne è comparso un altro, scritto sempre dallo stesso Stoppa e indirizzato ad un chiarimento dei gesti di Elon Musk.
“Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, mentre esprime i suoi sentimenti dicendo: voglio darti il mio cuore, ed è esattamente ciò che ha comunicato al microfono” ha scritto Andrea Stoppa in un post seguente al suo primo, poi cancellato, nel quale faceva riferimento al ritorno dell’Impero Romano. Le sue parole, però, non sono bastate per placare gli animi di chi, in tutto il mondo, ha ritenuto quel gesto eccessivo e decisamente preoccupante.
Il Times of Israel, per esempio, ha scritto che Elon Musk sembra eseguire il saluto fascista all’evento di inaugurazione, mentre Haaretz ed il tedesco Afd hanno ricordato il suo precedente e manifesto sostegno ai partiti europei di estrema destra. La questione, quindi, è destinata a proseguire, così come le polemiche: siamo solo all’inizio.
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