In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il governatore della Liguria, Giovanni Toti
Se non è un allarme allora poco ci manca. Fatto sta, però, che Giovanni Toti ha voluto fare chiarezza. Lo ha fatto in una lunga intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘. Nel caso in cui le cose non dovessero sistemarsi allora il 2025 potrebbe essere un anno molto complicato per il nostro Paese. Il governatore della Liguria lo ha spiegato in maniera molto semplice: “Se non riusciamo a fare chiarezza rischiamo seriamente che si verifichino conflitti istituzionali tra Stato e Regioni“.
L’argomento in questione è fin troppo chiaro: ovvero quello dei due mandati da non superare per le cariche di governatore o sindaco di medie e grandi città che possono provocare. Poi ha continuato dicendo: “Su questo ci sono davvero moltissimi dubbi. Soprattutto dal punto di vista legale. Non si può andare verso una riforma costituzionale che permette al premier di essere eletto a vita, ma vieta a sindaci e governatori di correre per più mandati. Non ha un vero e proprio senso politico“.
Toti: “In Liguria c’è legge che non ha limite di due mandati”
Toti ha spiegato che nella sua Liguria hanno varato una legge molto particolare: “Contiene varie indicazioni, ma allo stesso tempo non c’è il vincolo per due mandati. Un esempio su tutti? Il Veneto di Zaia. Il governatore leghista ha previsto questo vincolo e lo ha fatto durante il primo dei tre mandati. La norma non poteva essere retroattiva ha potuto ricorrere per il terzo mandato“.
Quindi anche Giovanni Toti, in teoria, potrebbe ricandidarsi nuovamente per questo ruolo che occupa. Tra Fratelli d’Italia e Forza Italia c’è un vero e proprio scontro su un eventuale terzo mandato. Il governatore della Liguria risponde in questo modo: “Capisco che il potere centrale romano possa non avere abbastanza forza e peso in grandi regioni e città dove spesso il governatore o sindaco ha grande forza.
La lista Toti in Liguria è il primo partito. Fedriga prende il 16% mentre Zaia è fortissimo. Allo stesso tempo, però, non si può impedire la ricandidatura per evitare che si creino diversi centri di potere. Credo che la soluzione sia quella di rafforzare la figura del parlamentare che, in alcune regioni, non ha peso e spesso legame“.