Alluvione Valencia, la tragedia che ha colpito il sud-est della Spagna regala anche momenti di solidarietà: il toccante gesto di un tifoso.
Le disastrose alluvioni che all’inizio della scorsa settimana hanno messo in ginocchio il sud-est della Spagna stanno cambiando la concezione e lo sviluppo di intere metropoli: gli occhi, al momento, restano su Valencia. La città è diventata un centro nevralgico per gli aiuti agli sfollati. Stadi che diventano veri e propri hub, centri di accoglienza improvvisati.
Rimettere ordine, sistemare le cose (per quanto possibile) e ripartire. Tutti insieme. Senza ignorare il cambiamento climatico. Questa, anche secondo i meteorologi, non è una catastrofe naturale. Si poteva evitare. La capacità di prevedere determinati eventi dipende molto dalle accortezze che sono state prese, oppure no, in questi anni.
Ci sono state molteplici avvisaglie che lasciavano presagire calamità di questo genere. Non solo a Valencia. Ora le vittime sono più di 200mila in pochi giorni. I soccorsi non si fermano e gli aiuti non si placano. Restando in tema di numeri, ottomila sono i volontari in più che prestano soccorso e si mettono in moto per aiutare i soccorsi e i medici.
Sostegno ambulante anche in termini di reperimento materie prime. C’è chi ha perso tutto, ma la speranza resta intatta. Almeno fin quando ci sono storie come quella di Josè. Un uomo apparentemente comune con la passione per il calcio. Tifa Valencia da quando è bambino, ora è adulto, ma il sostegno non muta. Quando si tratta di incitare, Josè, è sempre il primo. In campo e fuori. L’uomo, infatti, ha raccolto le maglie da collezione della propria squadra del cuore per metterle all’asta.
Attualmente più di 10 e il ricavato, in caso di vendita totale, andrà a sostegno degli sfollati valenciani che stanno cercando un punto (comune) di ripartenza. La sua iniziativa sta facendo il giro dei principali siti Web spagnoli e non solo, intanto la società spagnola pensa di invitare ufficialmente Josè a vedere una partita. Quando la situazione lo permetterà nuovamente.
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Calcio e coscienza civile si intersecano in queste situazioni. È accaduto anche in Italia, quando recentemente c’è stato un alluvione a Firenze, i calciatori della Fiorentina si sono adoperati per spalare il fango. Una storia di sport, ma anche di impegno sociale. In questo caso cambiano i confini, ma la voglia di stringersi attorno a nuove certezze resta la stessa e può persino bastare una maglia affinché le cose non prendano – ulteriormente – una brutta piega.
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