Inchiesta ultras, niente processo Milan e Inter patteggiano: squalifiche e maxi-multe in serie A

Le due società hanno scelto il male minore anche se i tesserati di entrambi i club pagheranno dazio e sanzioni ma meno di quello previsto

Tanto rumore per nulla. O meglio, un po’ di rumore ci sarà ma meno rispetto a quello che si pensava e che soprattutto prevedono le norme. Ma le decisioni prese sono comunque dure, anche perché Milan e Inter e ovviamente i loro tesserati che erano stati coinvolti nell’inchiesta della Procura di Milano sulle curve di entrambe le tifoserie, alla fine hanno deciso di patteggiare con la giustizia sportiva. Squalifiche e sanzioni per tutti anche per chi dovrà giocare in campionato.

La curva a San Siro
Inchiesta ultras, niente processo Milan e Inter patteggiano: squalifiche e maxi-multe in serie A (Ansa Foto) Cityrumors.it

Il filone è quello famoso e relativo all’inchiesta Doppia Curva avviata dai pm di Milano e per quel che riguarda il ramo sportivo dove da mesi si era mossa e stava indagando la Procura federale della Figc. E ci saranno squalifiche e sanzioni. E tutto sarà immediato, già in questo campionato.

I primi a pagare il prezzo sono due big come Hakan Calhanoglu e Simone Inzaghi che resteranno fuori nella prossima gara di campionato, contro il Verona. Una sfida importante per lo scudetto. Ma oltre a questo ci saranno multe pesanti e inibizioni per tutti i soggetti coinvolti, naturalmente anche i club compresi per responsabilità oggettiva, visto che ci sono le norme che lo prevedono. C’è da dire che, logicamente e sfruttando proprio le norme, la Procura federale ha dato la possibilità ai diretti interessati di patteggiare e arrivare a un accordo.

Processo pronto, così si sono evitate squalifiche pesanti e penalizzazioni: ecco le decisioni

Dalla Figc si è lavorato a questa situazione in modo piuttosto riservato, tanto che alla fine su invito di Milan e Inter la Procura Federale, nella persona della sua massima espressione, il procuratore Chiné, ha accettato l’invito e l’accordo prima ancora di procedere con i deferimenti che sarebbero arrivati da qui a breve. Un accordo che è previsto dal Codice di Giustizia Sportiva e solo in questi casi, quando c’è un patteggiamento le pene vengono dimezzate.

Hakan Calhanoglu e Simone Inzaghi sono ritenuti responsabili e condannati per aver violato l’articolo 25 comma 10 del Codice che dà il divieto di avere rapporti con “esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”, e in più la Procura ha rifilato loro anche l’articolo 4, ovvero quello che regola i principi di lealtà, correttezza e probità per loro una giornata di squalifica, Inter-Verona, ma anche una sanzione pecunaria di 30mila euro per Calhanoglu, 15mila euro per Simone Inzaghi.

Simone Inzaghi
Processo pronto, così si sono evitate squalifiche pesanti e penalizzazioni: ecco le decisioni (Ansa Foto) Cityrumors.it

Alla fine tutto è andato bene, almeno per le società e i tesserati. Bisognerà vedere cosa accadrà nel processo penale, ma quella è un’altra storia. Per il resto, a parte Chala e Inzaghi, ci sono anche multe per i dirigenti come 14.500 euro per il vice presidente nerazzurro Javier Zanetti, 14.500 euro e 30 giorni di inibizioni ciascuno per Claudio Sala (responsabile sicurezza Inter) e Massimiliano Silva (SLO nerazzurro), 30 giorni di inibizione e 13mila euro per Fabio Pansa (SLO rossonero).

Nell’inchiesta è stata valutata e pesata la posizione di Giuseppe Marotta, all’epoca dei fatti dirigente e oggi presidente dell’Inter, ma la Procura ha ritenuta idonea la sua riunione con i tifosi per motivi di ordine pubblico. : sarà ascoltato dal capo della Procura federale Giuseppe Chiné la prossima settimana. Senza patteggiamento verrà deferito e affronterà il processo di fronte al Tribunale federale nazionale

Per il resto le ammende devono essere pagate alla Figc entro 30 giorni. Tutto questo procedimento ha evitato alle persone coinvolte l’inizio di un processo sportivo che sarebbe stato molto più pesante. L’eccezione in questo quadro è Davide Calabria, ora al Bologna ma ai tempi capitano e giocatore del Milan, unico protagonista delle indagini che al momento non ha scelto la strada del patteggiamento

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