Google, avviso ufficiale di chiusura a giugno: terremoto improvviso

I motivi che hanno spinto Google a uscire con un avviso ufficiale: chiude all’improvviso in servizio molto popolare. Ciò che c’è da sapere.

Google dà, Google toglie. In un periodo in cui la priorità assoluta sembra essere lo sviluppo della miglior Intelligenza Artificiale, da Mountain View devono fare i conti con le prime problematiche e criticità, derivanti da errori grossolani figli dell’AI.

Google, avviso ufficiale di chiusura
Google, problemi con l’Ai ma non solo – (Credit: pay.google.com) – (Cityrumors.it)

Questa la causa scatenante della chiusura un po’ all’improvviso di Gemini AI, l’ormai famosa famiglia di modelli linguistici di grandi dimensioni multimodali, successore di LaMDA e PaLM 2, nonché competitor numero di uno di Chat GPT. Una chiusura temporanea, di qualche settimana, assicurano da Moutain View, derivante dalla generazione di grafiche imprecise riguardanti fatti storici sensibili.

Ma se per Gemini IA è stato chiesto un time, a quanto sembra, di breve durata. Non lo stesso si può dire per un servizio molto popolare, ma altrettanto controverso, che Google ha deciso di chiudere definitivamente, mascherando la confusione generata in una semplificazione della proposta di app finanziarie. Di che si tratta?

Google, ecco cosa cambia dal 4 giugno: solo in alcuni paesi

Google Pay ha i giorni contati: la versione rinnovata della celebre app che consente di effettuare acquisti online e di pagare direttamente con il proprio smartphone in tutti i punti vendita dotati di tecnologia contactless/NFC, verrà cancellata il prossimo 4 giugno, a partire dagli Stati Uniti. Resterà in pratica soltanto Google Wallet, che in un primo momento inglobato da Google Pay.

Google, terremoto improvviso
Google, Pay ha i giorni contati – (Credit: pay.google.com) – (Cityrumors.it)

Ebbene, se Google Wallet continuerà a essere il luogo principale in cui le persone possono archiviare in modo sicuro le carte di pagamento utilizzate per la funzionalità tocca e paga nei negozi, insieme ad altri articoli digitali come carte per i trasporti pubblici, patenti di guida, documenti d’identità statali e altro ancora, non lo stesso si può dire dell’app Google Pay. Che non sarà più disponibile negli Stati Uniti.

Google ha tranquillizzato i suoi utenti, sempre con un comunicato ufficiale, assicurando che si potrà continuare ad accedere alle funzionalità più popolari, con un semplice tap per pagare negli Store, oppure direttamente da Google Wallet, utilizzato cinque volte di più dell’app Google Pay negli Stati Uniti, sempre a detta del colosso di Mountain.

C’è da dire che al maggior parte delle funzionalità di Pay saranno rese disponibili su Wallet, ma per il resto la confusione sarà ancora presente. Perché? Perché negli stati Uniti Google Pay cesserà di esistere passando in Google Wallet. In India e a Singapore continuerà ad esistere come se niente fosse. Nel resto del mondo si continua a usare solo Wallet. Insomma, paese che vai, usanze (incomprensibili) che trovi.

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