Amica Chips, l’ultimo spot fa infuriare i cattolici: polemiche

Amica Chips, l’ultimo spot mandato in onda ha fatto infuriare non poco i cattolici: non sono mancate le polemiche 

Se l’obiettivo era quello di scatenare una vera e propria polemica allora si piò tranquillamente dire che ci sono riusciti. Anche perché, a dire il vero, non si tratterebbe affatto della prima volta che si verifica una cosa del genere. Protagonisti dell’ultimo spot polemico è la nota marca di patatine “Amica Chips“. La stessa che, in passato, ha avuto come testimonial un certo Rocco Siffredi. Questa volta, però, ad andare su tutte le furie sono stati i cattolici.

I cattolici sono una furia
Spot Amica Chips (Foto Facebook) Cityrumors.it

Il filmato è stato girato in una chiesa (si spera sconsacrata) in cui la patatina prende il posto dell’ostia. Un gesto che non è affatto passato inosservato all’Aiart che, senza alcun dubbio, ha chiesto l’immediata sospensione. Motivo? Tende ad offendere la sensibilità religiosa dei milioni di cattolici praticanti visto che si tende ad accostare il cibo con un qualcosa di sacro. Una delle tre agenzie che ha realizzato il video è quella di “Lorenzo Marini Group“.

Amica Chips, il nuovo spot fa infuriare i cattolici: “Patatina al posto dell’ostia”

Un filmato che dura trenta secondi. Un gruppo di novizie va in monastero e si reca verso l’altare. Nel tabernacolo si nota una suora che non ha più ostie a disposizione e infila una manciata di patatine nella pisside. La prima delle giovani religiose riceve la comunione dal prete ma, ad un certo punto, sente il suono croccante della patatina. “Penoso” è il termine che Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’associazione di telespettatori di ispirazione cattolica, ha utilizzato per dire la sua sulla pubblicità.

I cattolici sono una furia
Spot Amica Chips (Foto Facebook) Cityrumors.it

Addirittura parla di blasfemia e che non rispetta i credenti. Di conseguenza lo spot è stato segnalato anche all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria. Per l’Aiart non ci sono dubbi: “Ci si appella al politically correct e alla cancel colture, ma solo contro la religione cristiana ci si sente autorizzati a qualsiasi obbrobrio? Lo spot di Amica Chips è mancanza di rispetto e di creatività. L’offesa al sentimento religioso di qualunque confessione è la spia della mancanza di rispetto nei confronti degli utenti” spiegano in una nota.

Anche sui social network è stato oggetto di discussione. Tanto è vero che la maggior parte degli utenti si è scagliato contro la pubblicità ed, allo stesso tempo, affermano di essere stanchi di essere presi in giro in qualità di credenti. C’è anche chi ha provato a sdrammatizzare e rivelare che si è trattato solo di una pubblicità e nulla più…

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