Finisce in carcere Carmine Costagliola, alias “provolino”, unico a piede libero e da anni trasferitosi a Roma dove lavorava come comparsa nelle produzioni televisive
In un’operazione di Polizia sono state arrestate quattro persone per gli omicidi di Angelo De Caro, ucciso a Napoli il 6 giugno 1990, e Pasquale Bevilacqua, assassinato il 6 febbraio 1991. Tre di loro erano pregiudicati già sotto custodia, mentre un quarto, Carmine Costagliola, meglio conosciuto nell’ambiente della camorra come “provolino”, era l’unico a piede libero, dopo che da anni si era trasferito a Roma e rifatto una nuova vita.
Tutti i boss detenuti da anni, Vincenzo Licciardi (alias ‘o chiatt), Gaetano Bocchetti (detto nanuz) e Giuseppe Lo Russo (Peppe ‘o capitone) e Costagliola, all’epoca dei fatti erano legati al clan Lo Russo, federato nell’alleanza di Secondigliano con i Licciardi e i Sacco-Bocchetti. Tutti gli indagati saranno sottoposti ora agli interrogatori di garanzia per confermare o meno le accuse.
Importante operazione di Polizia quella che ha portato all’arresto a Dragona del boss Carmine Costagliola, detto “Provolino”, una figura importante nel panorama del crimine organizzato nell’entroterra del X Municipio, tra Ostia e Roma. Costagliola fa parte dell’omonimo clan conosciuto come “i napoletani”, presente a Dragoncello da oltre venti anni, che gestiva il racket delle case popolari trovando famiglie a cui affidare l’appartamento dietro il pagamento di una somma di diverse migliaia di euro e di un affitto mensile. Nell’importante opera investigativa, sono stati finalmente trovati i mandanti e gli esecutori di due omicidi accaduti oltre 30 anni fa e finora rimasti impuniti, quelli di Angelo De Caro, ucciso a Napoli in via Gherardo Marone il 6 giugno 1990 e di Pasquale Bevilacqua, assassinato in via Cupa Coppa di Chiaiano il 6 febbraio 1991. Le notifiche sono arrivate a tre persone già detenute da anni: i boss Vincenzo Licciardi, Gaetano Bocchetti e Giuseppe Lo Russo, oltre a Costagliola unico a piede libero.
Carmine Costagliola dopo l’omicidio si era trasferito con i fratelli a Roma sud, dove aveva messo radici insieme a quelle di una famiglia molto nota alle forze dell’ordine. Costagliola, oltre che seguire altri affari più o meno leciti nella zona dove abitava, si dedicava al suo vero sogno: fare l’attore. In particolare in molti ricordano la sua presenza nella docu-serie Sky Original “Dangerous Old People” nata da un’idea di Roberto Saviano e realizzata da Indigo Film, con la regia di Giuseppe Di Vaio. Una serie che racconta di come trascorrono la vecchiaia killer, rapinatori, piccoli e grandi criminali, dopo aver consumato la vita tra faide e decenni di carcere. Insomma quasi un’autobiografia per il boss arrestato ieri con l’accusa di omicidio.
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