Un avvenimento drammatico avvenuto proprio nel giorno dell’apertura della stagione venatoria, sono scattate le indagini dei Carabinieri
E’ successo quello che non deve succedere mai. Un uomo perde la vita durante una battuta di caccia. Un drammatico incidente alla riapertura della stagione venatoria. Un episodio che ha scioccato un’intera comunità che non sa darsi pace per quello che è accaduto.

Doveva essere una giornata normale, serena ma evidentemente quando c’è la caccia di mezzo, visto che ci sono le armi, tranquilli non si può mai essere. Non è sicuramente il primo episodio, nella storia di questa attività ce ne sono stati in passato, ma quando succede, ci sono persone e famiglie stravolte, distrutte.
A lasciarci la vita è Daniele Barolo, un uomo di 46 anni, appassionato di caccia sin da bambino, ma soprattutto padre di due bambine. Il povero uomo è morto dopo che è stato colpito in maniera accidentale al petto da un colpo di fucile sparato da uno dei compagni di caccia. Era un suo amico che ha tentato di fare l’impossibile per salvargli la vita ma non c’è stato niente da fare. Pensava fosse un cinghiale, da quanto si apprende, visto che erano andati lì per quel motivo, ma la cartuccia sparata, ha rimbalzato sul terreno e preso in pieno il povero Daniele Barolo.
I soccorsi non hanno potuto fare nulla
Il drammatico episodio è avvenuto intorno alle 10 di domenica mattina 21 settembre in località Bordino, nel comune di Carrù, in provincia di Cuneo in Piemonte. Un paese che è stato sconvolto da quanto è accaduto, tanto che tutte le attività che erano previste, come una famosa fiera del fagiolo, molto nota, è stato sospesa all’istante.
Il cacciatore che ha sparato all’amico è sotto choc, lui aveva sparato credendo che si trattasse di un cinghiale o comunque l’animale sarebbe stato lì nei pressi, ma poco più vicino c’era anche il povero Barolo che è stato preso in pieno petto. I soccorsi del 118, chiamati d’urgenza, si sono precipitati sul posto, ma per l’uomo non c’era più niente da fare.

Una volta giunti sul posto i soccorsi insieme ai carabinieri hanno provato a fare qualcosa, ma purtroppo non c’era tanto da fare, anche perché l’uomo pare fosse già morto. La salma è stata trasferita al cimitero di Carrù ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria.
I carabinieri hanno sequestrato l’arma per le indagini e sono rimasti sul posto per cercare di capire la dinamica. Daniele Barolo era residente a Rocca de’ Baldi e di professione faceva l’agricoltore come la maggior parte delle persone che vivono in quelle zone.
Cosa rischia il cacciatore che ucciso l’amico?
Nei paesi limitrofi di Bardolino, si sono sospese tutte le attività e in segno di lutto, la pro loco ha annullato gli eventi serali della manifestazione legata alla fiera che era in programma. Ora le indagini andranno avanti e si cercherà di capire la dinamica dell’incidente anche perché c’è una persona che è stata uccisa e c’è un reato a cui bisogna rispondere.
La legge prevede che il cacciatore che involontariamente uccide un altro cacciatore potrebbe rischiare l’accusa di omicidio colposo, che prevede la reclusione da uno a sei mesi o la multa, nonché, ovviamente, la revoca della licenza di caccia e del porto d’armi, anche perché in casi più gravi sono previste sanzioni ancora più pesanti. Ora i carabinieri indagheranno su quello che è successo, per l’ennesimo episodio drammatico avvenuto durante una battuta di caccia.