L’ultimo report sugli istituti penitenziari nel nostro Paese, pubblicato oggi, ha fotografato in tutta la sua gravità un problema enorme tra sovraffollamento nelle celle e suicidi continui
Ora è davvero emergenza totale. Nuovo allarme sullo stato delle carceri in Italia nel report annuale dell’associazione Antigone sulle condizioni di detenzione a cui sono sottoposte tutte quelle persone che devono scontare un periodo di reclusione. Il 2024, si legge infatti nel rapporto dell’associazione che si occupa dei diritti e delle garanzie dei detenuti, è stato l’anno con più suicidi in cella di sempre. Sono state almeno 91 le persone private della libertà che si sono tolte la vita nello scorso anno.

Ad oggi nei penitenziari italiani sono presenti diecimila reclusi in più rispetto al massimo consentito e il relativo indice di sovraffollamento è di circa il 120%. Se da un lato, l’odierno tasso di sovraffollamento è inferiore rispetto a quello degli anni che vanno dal 2010 al 2013, dall’altro, dal post pandemia, e dalle relative misure per ridurre i carcerati all’interno delle strutture, il numero di detenuti in esubero sta aumentando sempre di più e con esso le relative situazioni di disagio, sia per i carcerati che per chi lavora nei penitenziari italiani.
Una situazione esplosiva
Quasi nessuna regione è esente dal fenomeno, infatti 19 regioni su 20 presentano almeno un carcere in sovraffollamento, un problema che sta diventando sempre più pressante per i detenuti tra sovraffollamento record, carenza di personale, diritti sempre più compressi. Circa 16mila detenuti senza un posto regolamentare e già 33 suicidi dall’inizio dell’anno. Sono soltanto alcuni dei dati che fotografano la situazione tragica degli istituti di pena italiani, contenuti nel report di Antigone, “Senza respiro”, pubblicato oggi, che mettono in rilievo le enormi carenze strutturarli del sistema carcerario italiano.

Secondo il dossier, infatti, il sovraffollamento resta uno dei problemi più gravi: su 189 carceri italiane, solo 36 risultano non sovraffollate, mentre 58 superano un tasso del 150%. Ad oggi gli istituti più affollati sono Milano San Vittore (220%), Foggia (212%), Lucca (205%), Brescia Canton Monbello (201%), Varese (196%), Potenza (193%), Lodi (191%), Taranto (190%), Milano San Vittore femminile (189%), Como (188%), Busto Arsizio (187%), Roma Regina Coeli (187%), Treviso (187%). Situazione al limite del collasso che rischiano ogni giorno di sfociare in rivolte o degenerare in disordini.
Boom di minori nelle carceri italiane
Sempre secondo il rapporto dell’associazione Antigone, negli ultimi due anni la popolazione detenuta è cresciuta di oltre 5.000 unità, mentre la capienza effettiva è diminuita di 900 posti. Negli ultimi mesi ogni sessanta giorni sono entrate in carcere 300 persone in più, una situazione tra l’altro aggravata anche da il decreto sicurezza, approvato dal Governo ad aprile 2025 e in discussione in Parlamento per la sua conversione in legge, che ha introdotto tra gli altri un nuovo reato che punisce anche le proteste pacifiche e non violente con pene più alte di quelle previste per i maltrattamenti in famiglia, escludendo le persone detenute anche dal possibile accesso alle misure alternative, come avviene per i reati di mafia e terrorismo.

Il report ha scoperchiato una situazione oramai quasi esplosiva nella maggior parte degli istituti di pena, ad esempio, in almeno 30 istituti visitati i detenuti vivono in celle che offrono meno di 3 metri quadri a persona, mentre in 43 carceri italiani non c’è acqua calda e in 12 manca il riscaldamento. Per la prima volta in Italia anche il sistema carcerario minorile sta andando in sofferenza con numeri sempre crescenti. Sono infatti oltre seicento i giovani attualmente reclusi negli Istituti Penali per Minorenni, con un aumento del 54% rispetto agli anni precedenti, e punte di sovraffollamento in alcuni istituti che superano il 150% dei posti disponibili.