Determinante per rintracciarlo sarebbe stato il racconto di un teste che avrebbe visto la donna e l’uomo litigare e ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine
Gli inquirenti ne sono convinti, l’assassino di mamma e figlia appena nata, ritrovate senza vita a poche decine di metri di distanza tra i cespugli del parco della Capitale, è stato rintracciato e quindi fermato in Grecia su una delle isole della movida molto popolare per chi vuole unire divertimento e un mare splendido. L’uomo sarebbe un cittadino americano, connazionale di entrambe le vittime, di 46 anni con precedenti penali in Patria.

I corpi senza vita di una neonata di circa sei mesi e di una donna erano stati trovati sabato scorso a Villa Pamphili, uno dei polmoni verdi di Roma. Il corpicino della bimba era adagiato vicino a una siepe, nella vegetazione non distante dalla Fontana del Giglio, mentre a poche decine di metri di distanza era stato invece individuato il cadavere della donna avvolto in un sacco nero. I successivi rilievi avevano messo in evidenza che si trattava di madre e figlia.
Era fuggito per far perdere le tracce
Gli inquirenti dopo le prime ore di smarrimento, soprattutto per la natura dei due ritrovamenti nel parco della Capitale, si erano messi subito a lavoro cercando di scandagliare tutto il sottobosco presente nella villa, anche tra i senza fissa dimora. L’efferato doppio omicidio ha scosso molte coscienze e tanti sono stati i testimoni che spontaneamente hanno cercato di portare a conoscenza il loro pezzetto di verità in una storia così malvagia. Proprio grazie al racconto di uno di questi testimoni, le forze dell’ordine hanno capito che forse erano sulla pista giusta.

Quell’uomo e quella donna visti litigare in maniera brusca le ore precedenti i ritrovamenti hanno spinto a fondo l’acceleratore delle indagini, e quando dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti nella zona è apparso quel volto somigliante all’identikit ricostruito, con in braccio quel fagottino rosa poi ritrovato purtroppo senza vita tra i cespugli, la polizia ha capito di aver centrato l’obiettivo. Poi grazie alle celle telefoniche si è arrivati fino in Grecia e sono scattate le manette.
Ha cercato di confondersi tra i turisti
L’uomo è un cittadino americano, Rexal Ford, di 46 anni, con dei precedenti penali in Patria ed è stato fermato a Skiathos, una delle isole più popolari dell’arcipelago greco, dove sarebbe arrivato pochi giorni dopo l’omicidio della piccola, cercando di far perdere le sue tracce e di confondersi tra le migliaia di turisti che già affollano l’isola.

Una volta identificato, non sarebbe stato difficile arrivare a lui, anche perché non si sarebbe mai liberato del suo cellulare e quindi il controllo delle celle telefoniche avrebbe circoscritto la zona in cui si trovava. La lite violenta dell’uomo con la donna poi uccisa, la chiamata della polizia da parte di alcuni testimoni, l’identificazione tramite le immagini delle telecamere, l’utenza telefonica ottenuta grazie alle generalità rilasciate alla polizia intervenuta, queste le tappe che hanno condotto la polizia greca al fermo dell’uomo.