Siamo entrati nella settimana decisiva per il nuovo Papa. Da mercoledì pomeriggio al via il conclave e tra i papabili c’è anche il porporato romano
Era il 1978 quando veniva eletto il cardinale Luciani a Papa, l’ultimo Pontefice italiano. Ora a distanza di quasi 50 anni per molti ci sarà la possibilità di un nuovo nostro connazionale alla guida della Santa Sede. Una possibilità da tenere in considerazione anche se nelle ultime ore si stanno facendo diversi nomi.

Tra i papabili ormai da tempo c’è anche Matteo Maria Zuppi. Uno dei cardinali più apprezzati a livello internazionale oltre che molto vicino a Papa Francesco. Con lui si potrebbe avere una continuità rispetto al passato e per questo motivo viene considerato uno dei favoriti. Lui nei giorni scorsi si è tolto dalla corsa ribadendo di voler rimanere vescovo di Bologna. Ma sappiamo che il conclave è molto particolare e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Il porporato romano è comunque uno dei profili da tenere sotto osservazione a partire da mercoledì.
La vita e il sacerdozio di Zuppi
Nato a Roma l’11 ottobre 1955, Matteo Maria Zuppi è entrato nel seminario di Palestrina e ordinato presbitero nel 1981. Da quel momento è iniziata la sua lunga carriera nel mondo della Chiesa. Nella Capitale lo ricordano per il lungo servizio svolto presso la basilica di Santa Maria in Trastevere, una delle più importanti.
Durante la sua lunga permanenza nella Capitale ha collaborato con la Comunità di Sant’Egidio diventando assistente ecclesiastico. Nel 2010 l’addio alla basilica di Santa Maria in Trastevere e il trasferimento a Torre Angela. Due anni dopo la nomina di vescovo ausiliare fatta da Ratzinger. Nel 2015 Papa Francesco lo trasferisce a Bologna con il ruolo di arcivescovo. Una decisione che ha portato Zuppi a lasciare Roma dopo diversi anni.

Una esperienza importante e che lo ha portato a farsi conoscere e apprezzare in tutta Italia. Nel 2019 la nomina a cardinale decisa da Papa Francesco. Il rapporto tra i due è stato sempre ottimo tanto che il Pontefice lo ha nominato prima presidente della CEI e poi responsabile della missione diplomatica in Ucraina per allentare la tensione. Un doppio ruolo che lo portano ad essere uno dei grandi favoriti per il ruolo di Pontefice, ma, come precisato in precedenza, non sarà semplice.