CIN affitti brevi: quando si paga, quando è gratis e che periodo dell’anno conviene chiederlo

CIN e affitti brevi, ecco quando si paga, quando è gratis e che periodo dell’anno conviene chiederlo: tutte le novità e i dettagli da sapere per i diretti interessati.

Un paese come l’Italia è ovviamente (e grazie al suo ricchissimo patrimonio culturale e naturale) interessato al turismo, e non a caso sono molti gli operatori del settore. Negli ultimi anni, inoltre, c’è stato un vero e proprio boom di case vacanze, B&B e affitti brevi, pronti ad ospitare turisti in ogni parte della nostra Penisola.

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CIN affitti brevi: quando si paga, quando è gratis e che periodo dell’anno conviene chiederlo – cityrumors.it

A regolare questo settore è il Codice Identificativo Nazionale, conosciuto anche con l’acronimo CIN. Sostanzialmente, si tratta di un codice univoco assegnato dal Ministero del Turismo a tutte quelle strutture, nonché agli immobili, destinati ad accogliere turisti per soggiorni brevi. Il sistema è stato introdotto per garantire trasparenza, tracciabilità e sicurezza nel settore turistico-ricettivo, sempre più in crescita.

In molti però si chiedono come procedere riguardo agli CIN e agli affitti brevi e a quanto ammonta il costo di questa regolarizzazione: ecco tutti i dettagli da conoscere, ci sono dei casi in cui il CIN si può ottenere gratis.

CIN e affitti brevi, come ottenere il codice per regolare la propria posizione

Chiunque stia per avviare un’attività dedicata agli affitti brevi deve sapere che il Codice Identificativo Nazionale non è un optional, ma qualcosa di obbligatorio. La richiesta può essere effettuata tramite l’apposito portale messo a disposizione dal Ministero del Turismo, accedendo tramite SPID; una volta completata la richiesta, il CIN viene erogato e comunicato entro le 48 ore successive.

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CIN e affitti brevi, come ottenere il codice per regolare la propria posizione – cityrumors.it

Per chi fino a tre proprietà sotto la sua gestione, può richiedere gratuitamente il CIN entro il prossimo 30 novembre 2025; a partire dal 1° dicembre 2025, la richiesta avrà un costo che varia dai 15 ai 25 euro per immobile.  Come già detto, il CIN non è facoltativo, ma un elemento obbligatorio da avere: per le strutture non in regola sono previste sanzioni che vanno dagli 800 agli 8.000 euro per ogni annuncio privo di codice identificativo. Sanzioni piuttosto significative, attue a penalizzare le strutture non regolari.

Inoltre, sia Airbnb che Booking (due delle maggiori piattaforme per la prenotazione di strutture turistiche) bloccheranno tutte le inserzioni sprovviste di CIN. L’obbligo vale anche per le seconde case usate occasionalmente per affitti brevi o uso personale; è quindi necessario adoperarsi il prima possibile per essere in regola.

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