Allucinate post social contro la figlia di Giorgia Meloni, alla bimba di 7 anni infatti è stata augurata la sorte di Martina Carbonaro, 14enne uccisa a sassate ad Afragola
Un post apparso su Instagram e molto probabilmente scritto da un dipendente del Miur, il ministero dell’Istruzione e del Merito, ha attaccato Ginevra, la figlia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’autore ha augurato alla figlia della Meloni di avere la stessa sorte della ragazza di Afragola, uccisa a 14 anni dall’ex fidanzatino di 19. Un post aberrante che ha provocato la reazione indignata del mondo della politica e la dura risposta della stessa Presidente del Consiglio.

E’ stato un femminicidio che ha sconvolto non soltanto la comunità di Afragola, ma tutta la nazione quello scoperto nei giorni scorsi, dopo che la ragazzina di 14 anni non aveva fatto ritorno a casa. Il corpo senza vita della 14enne è stato ritrovato in seguito nell’alloggio diroccato e abbandonato del custode del campo sportivo, abitazione ormai in disuso da tempo, adiacente allo stadio comunale della città campana. L’ex fidanzato 19enne, Alessio Tucci, ha poi confessato di aver ucciso a colpi di pietra la ragazzina perchè respinto.
Un post aberrante contro la figlia della Premier
Sdegno e vergogna bipartisan per una frase shock pubblicata sui social da un presunto dipendente del Miur e che lega la figlia di Giorgia Meloni alla triste sorte di Martina Carbonaro, la ragazza 14enne uccisa a colpi di pietra ad Afragola. “Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola”, questo l’abominevole frase apparsa su un post Instagram nella giornata odierna e reso pubblico e segnalato dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami.

Lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato che verranno fatte verifiche per risalire all’identità dell’autore. “Esprimo la mia forte solidarietà al Presidente Giorgia Meloni per le ignobili minacce rivolte ai suoi affetti più cari. Stiamo effettuando tutte le verifiche utili a individuare l’identità dell’autore di questo atto indegno. Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza”, il commento del ministro. Un macabro messaggio scritto in bianco su uno sfondo rosso, lapidario, secco, vergognoso, che fa capire bene però a che punto sia arrivato lo scontro politico. Un coro unanime da parte di tutto il mondo politico senza colori e distinzioni si è subito alzato in segno di solidarietà per la Presidente del Consiglio, ma anche per sottolineare il clima di profondo odio al quale siamo oramai arrivati nel nostro Paese.
La risposta della stessa Meloni
Più tardi è stata la stessa Giorgia Meloni a commentare l’accaduto: “Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza”. Questo il testo del messaggio scritto sul suo profilo X ufficiale dalla presidente del Consiglio, un post semplice, ma tremendamente efficace rilanciato da più esponenti politici. “Ho letto di quello che hanno scritto a proposito della figlia di Giorgia Meloni, mi sembra veramente incredibile, soprattutto prendersela con la bambina è da vigliacchi, lo dico da padre e da nonno, sono inorridito dal solo fatto che qualcuno possa aver pensato una cosa del genere”, ha detto il ministro degli Esteri Tajani dal palco del congresso giovani di FI.

Gli fa eco il ministro della Cultura, Alessandro Giuli: “Un atto di barbarie, un attacco vile e miserabile verso una bambina, urgono vigilanza e censura da parte di tutto il corpo istituzionale e di tutto l’arco parlamentare”. “Le minacce contro la figlia di Giorgia Meloni sono feroci e ignobili”, commenta via social il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Fanno parte del progressivo imbarbarimento di un linguaggio fatto di espressioni di odio che ormai non si fermano nemmeno davanti a una minore innocente”. Simona Malpezzi, senatrice del Pd, scrive: “Incredibile dove possa arrivare l’odio politico. Prendersela con una bambina per attaccare la madre. Non si fa mai, non si deve fare. Vicinanza a Giorgia Meloni per gli attacchi vili e incivili riferiti a sua figlia”.
Questo invece il commento di Piero Fassino del partito Democratico: “Soltanto una immensa miseria umana può indurre qualche sciagurato ad augurare a Ginevra, la figlia della premier Meloni, di subire il martirio di Martina la giovane ragazza di Afragola, assassinata dal fidanzato. Esecrazione e solidarietà a Ginevra e alla sua mamma”. Condanne sono arrivate anche da Matteo Salvini, Guido Crosetto, Maria Elena Boschi e da Raffaella Paita di Italia Viva.