Ragazzo 27enne condannato per lo stupro di una 15enne incontrata su Snapchat. Abusi in hotel, la giustizia infligge 4 anni con la condizionale
Un appuntamento online, un incontro che doveva essere innocente, e invece si è trasformato in un incubo da brividi. A Kortrijk, in Belgio, un ragazzo di 27 anni di Menen è stato condannato dal tribunale penale a una pena detentiva di 4 anni con sospensione condizionale. La sua colpa? Lo stupro di una quindicenne di Ostenda.

Una storia agghiacciante, nata in chat e finita in un hotel. Lì, l’ingenuità di una ragazzina si è scontrata con la brutalità di un ragazzo decisamente molto più grande di lei. I due si erano conosciuti su Snapchat, la piattaforma dove spesso l’età è solo un numero e la realtà si distorce.
L’incontro, il 10 luglio 2021, doveva essere il primo vero appuntamento. La ragazza, con la sua innocenza, si aspettava un coetaneo. Ma quando O. è andato a prenderla in auto a Ostenda, la differenza d’età era evidente, un segnale che avrebbe dovuto far scattare un campanello d’allarme.
Da Ostenda, il viaggio verso un hotel a Kuurne. La ragazza pensava a una serata tranquilla: “Per fumare una canna, parlare e guardare qualche video su YouTube“. Ma le intenzioni di O. erano ben diverse. Aveva prenotato la camera per quattro ore. Dopo aver fumato una canna, il suo piano era chiaro: fare sesso.
La violenza e la confessione silenziosa
Quando la ragazza ha rifiutato, l’aggressore ha insistito, offrendole alcol. Non appena si è ripresa, l’inferno è iniziato: l’ha penetrata più volte, senza pietà, a letto e persino sotto la doccia. “A volte la situazione si è fatta dura“, si legge nelle carte, un eufemismo per descrivere la brutalità di quegli istanti.

Il giorno dopo, con il corpo e l’anima a pezzi, la ragazza e sua madre hanno trovato la forza di denunciare. Il giudice ha riconosciuto la colpevolezza di O. per reati gravissimi: stupro, aggressione, percosse, adescamento online e persino possesso e offerta di cannabis a un minore.
O. non andrà in carcere, per ora, grazie alla sospensione condizionale. Ma il tribunale ha imposto condizioni ferree per evitare che in futuro possa reiterare i suoi crimini. Dovrà cercare un consulente per affrontare i suoi problemi legati all’alcol, alla droga e alla sessualità. Non gli sarà consentito alcun contatto con la ragazza, e per i prossimi dieci anni non potrà svolgere alcuna funzione in cui abbia autorità sui minori. Inoltre, dovrà risarcire la ragazza con 7.600 euro di danni.
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Una sentenza che chiude un capitolo doloroso, ma che riaccende i riflettori sui pericoli del web e sulla necessità di proteggere i più giovani. La giustizia, seppur con un occhio al recupero, ha lanciato un monito chiaro: la violenza non resta impunita.