Covid, vicenda mascherine Cina: guai per Domenico Arcuri

Covid, vicenda mascherine provenienti dalla Cina: in arrivo possibili guai per l’ex commissario straordinario all’epoca del virus, Domenico Arcuri 

Nel pomeriggio di lunedì 15 aprile la Procura di Roma ha chiesto una importante condanna per Domenico Arcuri: ben 1 anno e 4 mesi per l’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid nel nostro Paese. Il processo è stato svolto con rito abbreviato. Una indagine che riguardava la fornitura di mascherine provenienti dalla Cina in merito alla prima fase dell’emergenza. Le accuse nei suoi confronti sono molto gravi visto che si parla di abuso d’ufficio.

Chiesti 1 anno e 4 mesi di carcere
Guai per Domenico Arcuri (Ansa Foto) Cityrumors.it

Allo stesso tempo, però, i pm hanno chiesto una decina di rinvii a giudizio per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con tanto di rito ordinario. Non è finita qui per Arcuri visto che i pm gli contestavano anche la corruzione ed il peculato. Accuse che, successivamente, sono state archiviate. A quanto pare l’ex commissario straordinario Covid avrebbe acquistato 800 milioni di dispositivi giudicati “irregolari” e “dannosi” per la salute.

Covid, chiesti 1 anno e 4 mesi per Domenico Arcuri

Il costo totale? 1,25 miliardi di euro. Tra le persone coinvolte anche Mario Benotti (imprenditore successivamente venuto a mancare) accusato di traffico di influenze illecite e Antonio Fabbroncini (frode nelle pubbliche forniture, falso e abuso d’ufficio). I legali di Arcuri, in aula, hanno chiesto l’assoluzione per il loro assistito visto che, secondo loro, il fatto non sussisteva. Accuse respinte.

Chiesti 1 anno e 4 mesi di carcere
Guai per Domenico Arcuri (Ansa Foto) Cityrumors.it

Dispositivi che erano stati sottoposti a sequestro da parte della Guardia di Finanza nell’ottobre dello scorso anno. Questa la nota da parte dei magistrati: “L’esame fisico/chimico delle mascherine e dei dispositivi ha dimostrato che gran parte non soddisfano i requisiti di efficacia protettiva richiesti dalle norme Uni. Alcune forniture sono state giudicate pericolose per la salute. Le mascherine chirurgiche, Ffp2, Ffp3 o Kn95, non hanno passato gli esami all’aerosol di paraffina ed aerosol al cloruro di sodio“.

I magistrati di piazzale Clodio, nei confronti di Arcuri, gli contestano di avere costituito intenzionalmente, in capo al
Tommasi, con ciò abusando del loro ufficio, “un’illecita posizione di vantaggio patrimoniale“. In conclusione pare che alcuni imputati avrebbero sfruttato relazioni personali ed occulte con lo stesso ex commissario straordinario dell’emergenza Covid. Con lo scopo che lo stesso Arcuri si assicurasse (tramite i partner di Benotti) una esclusiva della fornitura delle maschere chirurgiche e dispositivi di protezione.

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