Un maestro di musica è stato arrestato dopo l’accusa di due adolescenti: “Ha voluto tutto da me”. Nella stessa struttura il mese scorso era stato fermato un altro maestro, con la stessa accusa
Da scuola di musica a vero e proprio luogo dell’orrore. Da una struttura originariamente creata per regalare a ragazzi e ragazze la possibilità di studiare un percorso artistico e divertirsi, ad un luogo dedito ad atti e comportamenti disdicevoli. E che hanno portato gli inquirenti ad intervenire. In una scuola musicale emiliana, sarebbero avvenuti dei gravi episodi di violenza sessuale, perpetrati da educatori senza scrupoli.

“Ha voluto tutto da me”. L’agghiacciante racconto di una ragazzina di tredici anni, certifica i motivi che hanno portato all’arresto di un insegnante di musica. Il trentenne è stato accusato di atti sessuali con minorenni. Una vicenda che ha sconvolto un intero paese del bolognese, già scosso da una vicenda identica (e che coinvolse la stessa struttura) nelle scorse settimane. Cosa accade in quella scuola per musica? A chi sono stati affidati ragazzi e ragazze dai dieci ai sedici anni?
L’accusa e l’intervento dei Carabinieri
I fatti risalirebbero a circa tre anni fa: la ragazza si era iscritta ad un corso di musica e ogni settimana si recava nella struttura per seguire le lezioni. Il suo sogno era di sfondare nel mondo dello spettacolo. Le lezioni, secondo l’accusa, si sarebbero trasformate in qualcosa di diverso: in atti sessuali espliciti, che la ragazza (secondo il resoconto degli inquirenti) avrebbe avuto il coraggio di denunciare. Anche un’altra adolescente , della sua stessa età, avrebbe confermato di aver ricevuto lo stesso trattamento dal maestro.

Gli agenti, che hanno ascoltato il racconto delle due tredicenni e hanno cercato di fare luce sull’accaduto, hanno deciso di fermare l’uomo, ora sottoposto agli arresti domiciliari. La vicenda torna a gettare un’ombra negativa nei confronti della scuola di musica bolognese. A settembre infatti, un altro insegnante della stessa struttura, un uomo di 77 anni, era già stato arrestato e si trova tutt’ora ai domiciliari con la stessa accusa. A far emergere la vicenda più recente sarebbe stata, nei mesi scorsi, la denuncia delle due vittime, che si sono rivolte i carabinieri dopo aver raccontato tutto ai genitori.
Il legale del trentenne minimizza: “Si è trattato di un equivoco”
I militari hanno fatto partire le indagini, con audizioni protette, e alla presenza di un psicologo, che ha accompagnato le due vittime in un percorso preciso. Nei giorni scorsi i carabinieri, su richiesta del pm e ordine del gip, hanno messo l’uomo ai domiciliari. “Ha voluto tutto da me, sempre di più giorno dopo giorno”, avrebbe raccontato la ragazzina secondo la ricostruzione de Il Resto del Carlino. La ragazza ha raccontato per filo e per segno tutti i comportamenti che l’uomo le avrebbe dedicato durante le lezioni private, rendendosi conto della gravità degli atteggiamenti che ha subito.

Racconti che combaciavano con quelli di un’altra tredicenne, che avrebbe subito lo stesso modus operandi e nello stesso periodo. I Carabinieri della stazione di Molinella, una volta ricevute le due testimonianze hanno fatto partire le indagini, coordinate dal pubblico Ministero Marco Imperato. I militari nei giorni scorsi (su richiesta del Gip Maria Cristina Sarli) hanno fatto scattare le manette per l’accusato, che si trova agli arresti domiciliari. Il 30enne è difeso dall’avvocato Carla Garrasi: “Si è trattato di un equivoco. Il mio assistito dimostrerà giudizialmente la sua totale estraneità ai fatti”.





