Non c’è un momento di tregua sulle indagini per l’omicidio di Chiara Poggi sempre più al centro dell’attenzione nonostante siano passati 18 anni
Non c’è un momento di sosta e di pausa a Garlasco. Ogni giorno, quasi ogni ora, succede qualcosa per cui si ferma tutto e si resta basiti. La Procura di Pavia non dice nulla anzi, resta in silenzio assoluto e lavora, ma attorno spuntano altri clamorosi retroscena che potrebbero riaprire tutto e soprattutto far impallidire chi aveva svolto le indagini nel 2007.

Alla fine, è sempre lì che si va a a parare, ovvero su chi ha effettuato le indagini diciotto anni fa con tutti i dubbi e le incertezze che stanno venendo fuori. Qualche settimana fa dagli stessi fascicoli dell’indagini del 2007 sono venuti fuori tre profili genetici su diverse posizioni all’interno della casa e attorno alla scena del delitto.
Ma quello che sta emergendo in queste ultime ore è che ci sarebbe un altro profilo genetico maschile che all’epoca era impossibile analizzare, ma adesso con le nuove strumentazioni potrebbe essere addirittura attribuito a una persona. Su questa situazione c’è il massimo riserbo e nessuno dice nulla dall’interno della Procura, ma è una vicenda che dovrà essere monitorata con cura e attenzione da parte degli inquirenti.
Nuovo Dna sul pollice di Chiara: cosa succede ora
Nel silenzio generale e nella più assoluta riservatezza, sembra che ancora dai fascicoli che sono in mano alla Procura di Pavia ci sia un altro clamoroso retroscena che potrebbe riaprire ogni cosa da qui a breve. Già perché chi sta indagando sulle indagini e sugli atti a disposizione, spulciando ogni singolo foglio e documento sembrerebbe che ci sia un nuovo profilo genetico che sarebbe stato rilevato sul pollice di Chiara Poggi.
Quello che ha del clamoroso è che tutto questo sarebbe stato repertato già nel 2007 e poi messo da parte perché, si sussurra, pare che non ci fossero macchinari e strumenti adatti per poter risalire all’identità della persona anche perché le tracce di Dna non erano poi così nitide da poter essere analizzate. Ma a distanza di quasi vent’anni potrebbero esserci macchinari adatti per poterne venire a capo.

poi dimenticato, potrebbe ora rivelarsi utile alle indagini. E torna anche l’attenzione sulle tre tracce biologiche presumibilmente femminili isolate in tre punti della scena del crimine la mattina del 13 agosto 2007. A scriverlo è Il Tempo.
All’attenzione degli investigatori non ci sono più, dunque, solo i due Dna sulle unghie della vittima, uno dei quali è stato attribuito ad Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia con l’accusa di omicidio in concorso con altre persone. Come scrive il quotidiano romano, il campione di Dna che ora potrebbe tornare utile all’inchiesta è stato rilevato nel 2007 attraverso un tampone sul pollice della mano destra di Chiara. La stessa, per intenderci, in cui secondo gli inquirenti c’è il Dna di Sempio (repertato anche sul pollice della mano sinistra). Il nuovo profilo genetico era stato contrassegnato dal Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri (Ris) con la sigla”MDX1″