E’ stato un grande pilota della Ferrari, oggi fa il chierichetto: lo riconoscete?

E’ stato per anni un idolo dei tifosi della Ferrari: ha gareggiato sui circuiti di tutto il mondo ed ora si è riscoperto in una nuova veste: “Sono cresciuto in un ambiente dove la fede è sempre stata importante”

Nella sua carriera ha disputato più di 200 Gran Premi di Formula 1, mettendosi in evidenza per la sua grinta, il suo spirito battagliero e la grande capacità di mettersi sempre alla prova con sfide nuove ed esaltanti. I tifosi e gli appassionati hanno sempre apprezzato la sua tecnica ed il coraggio messo in scena nelle sfide più difficili, trasformandolo in un vero e proprio idolo per le folle. Oggi, dopo aver appeso casco e guanti da pilota al chiodo, è stato protagonista di una trasformazione straordinaria, abbracciando la fede e mostrandosi al mondo in una nuova veste.

Un ex campione della Ferrari ha svestito i panni del pilota di Formula 1 per indossare quelli del chierichetto. Ecco di chi si tratta – Cityrumors.it

Le immagini di uno dei piloti di Formula 1 più amati dal popolo ferrarista, che serviva Messa con un saio bianco in una Chiesa milanese, hanno fatto il giro del web, ed hanno scatenato la curiosità degli appassionati delle due ruote e dei tifosi del Cavallino Rampante. Molti lo hanno subito riconosciuto, altri hanno dovuta attendere qualche secondo per focalizzare l’immagine e codificarla, trovando in un piccolo cassetto della memoria, la foto di un campione del passato, in grado di far impazzire i tifosi e di creare con loro un feeling speciale.

Ha guidato la Ferrari dal 1991 al 1995: cinque stagioni intense che lo hanno forgiato nello spirito e nel carattere. Cinque anni dove ha stretto un legame fortissimo con tutto l’ambiente ferrarista e che gli hanno permesso di entrare per sempre nel cuore della tifoseria. Ha disputato 80 gran premi con la casa italiana, collezionando una vittoria nel Gran Premio del Canada del 1995, più undici podi. Il suo score totale in Formula 1 recita 202 Gran Premi, 1 vittoria, 32 podi, due pole position, 4 giri veloci e 241 punti conquistati in classifica. Una carriera di tutto rispetto che lo ha visto anche difendere (oltre a quelli della Ferrari) i colori della Tyrrel, della Benetton, della Sauber, della Prost e della Jordan.

Jean Alesi, da pilota Formula 1 a chierichetto

Sono cresciuto in un ambiente dove la Fede è sempre stata presente. Io stesso continuo a frequentare la Messa e a pregare”, ha dichiarato in una recente intervista Jean Alesi, ex pilota francese della Ferrari, che ha stupito tutti presentandosi in una Chiesa milanese per fare il chierichetto. Alesi vive a Milano da anni e la notte di Natale ha accettato l’invito di Monsignor Scotti, Vescovo della chiesa di San Francesco di Paola in via Manzoni, (a due passi dalla sua abitazione) di servire Messa. Quando ha ricevuto la richiesta del Vescovo, Alesi non si è fatto pregare. “Da anni – ha spiegato l’ex pilota a Il Giornale – ho una casa in centro a Milano e da cinque anni vado alla Messa della vigilia nella chiesa vicina. Ho conosciuto Monsignor Scotti, sono stato da lui prima della Messa e mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto fare il chierichetto. Non ci ho pensato su un attimo”.

Jean Alesi con la divisa della Ferrari. Ha guidato la monoposto italiana dal 1991 al 1995 collezionando una vittoria – Cityrumors.it.jpg

Alesi è sempre stato molto attento a tutte le iniziative fatte nel corso della sua vita e della sua carriera. Così come quando sfidava in pista i vari Senna, Schumacher, Hill e i tanti campioni con i quali si è battuto, (cercando di fare il massimo con una Ferrari lontana dal vertice della classifica, ma molto vicina al cuore della gente), oggi si è catapultato nel mondo della Chiesa. Servire Messa è stata ” una gran bella esperienza, molto emozionante, l’ho scritto subito anche su Instagram. Io prendo molto sul serio la Chiesa e la Fede”.

La scuola in Monastero e la Fede: la storia di Jean Alesi

Il legame con il mondo della Chiesa è sempre stato molto forte. Jean Alesi è cresciuto in Francia ed ha studiato in una scuola gestita da sacerdoti: ha passato diversi anni (che lo hanno formato nel carattere e nelle esperienze) nel monastero di gesuiti a Saint-Michel de Frigolet, vicino ad Avignone, per proseguire  l’educazione religiosa che i genitori gli  avevano inculcato. La sua famiglia infatti è stata sempre molto religiosa. “Io ho sempre frequentato la Chiesa ed il catechismo”, racconta oggi Alesi, che svela un altro particolare, legato al mondo della Formula Uno. “Sono cresciuto in un ambiente dove la Fede è sempre stata presente. Io stesso continuo a frequentare la Messa e a pregare”.

Jean Alesi e Michael Schumacher quando guidavano Ferrari e Benetton – Cityrumors.it

Alesi ha vissuto momenti esaltanti (come la vittoria nel Gran Premio del Canada del 1995, quando partì dalla quinta posizione, prima di recuperare terreno e battere sul traguardo due futuri ferraristi come Rubens Barrichello ed Eddie Irvine) e tragedie: non era in pista (fermato da un problema alla schiena) quando ad Imola morirono prima Ratzenberger e poi Ayrton Senna, ma tornò nel Gran Premio successivo, mentre tutto il mondo della Formula 1 provava ad elaborare il lutto e si chiedeva come poter andare avanti. In momenti come quelli, la Fede è stata una grande arma a cui aggrapparsi per poter andare avanti. “Eravamo pudicamente tutti religiosi”, sottolinea infatti il pilota classe 1964. “Noi rischiavamo davvero la vita a quei tempi e ognuno aveva un suo Dio, qualcuno magari non era cattolico, cristiano, credeva in un altro Dio. Ma erano cose nostre, tutti avevamo il nostro modo di pregare, di affidarci al nostro Dio”. 

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